
Lo scorso ottobre era stata pubblicata un’immagine del sistema di HL Tauri catturata dal telescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) dell’ESO. Essa mostrava un disco di polvere che si sta pian piano condensando ed era una delle immagini più nitide mai realizzate a lunghezze d’onda sumbillimetriche. Secondo molti scienziati ci sono pianeti che si stanno formando in quel sistema ma altri erano scettici e ciò aveva creato un dibattito. Ora un team di astrofisici dell’Università di Toronto guidato da Daniel Tamayo ha portato nuove prove che ci sono davvero pianeti in fase di formazione, pubblicate in un articolo sulla rivista “Astrophysical Journal”.
Lo scetticismo sui pianeti in fase di formazione nel sistema HL Tauri, la cui stella ha un’età che è stimata sotto il milione di anni, è dovuto al fatto che le discontinuità nel disco di polvere in cui i pianeti potrebbero formarsi sono troppo vicine. Pianeti abbastanza massicci da creare quei vuoti nel disco verrebbero espulsi dal sistema a causa degli effetti gravitazionali violenti a causa della vicinanza tra di loro.
Il team guidato da Daniel Tamayo ha preso esempio da ciò che succede tra Nettuno e Plutone per sostenere che nel sistema HL Tauri c’è una configurazione di risonanza tra i proto-pianeti che li mantiene separati. In sostanza, questi pianeti hanno periodi orbitali specifici grazie ai quali non si scontrano, proprio come accade per Nettuno e Plutone, le cui orbite addirittura si incrociano.
Questo tipo di equilibrio gravitazionale non è tuttavia stabile. Il sistema di HL Tauri è molto giovane ma nel corso dei prossimi miliardi di anni potrebbero esserci violenti cambiamenti. Le orbite di molti pianeti potrebbero cambiare notevolmente, tanto che alcuni di essi probabilmente verranno espulsi dal sistema. Altri pianeti rimarranno su orbite molto più ellittiche, come quelle di esopianeti trovati in altri sistemi stellari molto più antichi.
Questo tipo di ricerche sta permettendo di capire sempre meglio le dinamiche esistenti nella formazione di sistemi stellari. Molti sistemi scoperti nel corso degli ultimi anni hanno caratteristiche molto diverse dal nostro e gli scienziati stanno cercando di capirne i motivi. Le simulazioni effettuate con i supercomputer sono sempre più accurate ma le osservazioni dirette continuano a essere fondamentali per capire come si è formato ed evoluto il nostro sistema solare.
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