Nei giorni scorsi la sonda spaziale Dawn della NASA si è avvicinata al pianeta nano Cerere e ha scattato varie fotografie ravvicinate della sua superficie. Le ultime immagini pubblicate dalla NASA servivano a scopi di navigazione ma cominciano a mostrare dettagli degli elementi geologici, in particolare tanti crateri più o meno grandi. Essi fanno assomigliare Cerere alla Luna e mostrano una storia piena di impatti.
La fotografia scelta dalla NASA tra quelle scattate tra il 22 e il 23 maggio mostra un’area caratterizzata da un cratere più grande con altri più piccoli vicino ad esso. La sonda spaziale Dawn era a circa 5.100 chilometri di altitudine quando ha catturato quell’immagine, la cui risoluzione è di 480 metri per pixel.
L’impatto principale causato da un asteroide ha generato il cratere più grande. Successivamente, vari detriti creati in seguito a quell’impatto hanno a loro volta colpito il suolo di Cerere generando almeno una parte dei crateri secondari. La gravità di questo pianeta nano è molto debole, circa il 3% di quella terrestre, ma è sufficiente a far ricadere almeno parte dei detriti creati da un impatto.
Dopo aver trasmesso l’ultimo set di immagini, la sonda spaziale Dawn ha ripreso ad avvicinarsi a Cerere. Il 3 giugno è previsto che entri in un’orbita più bassa per trascorrere il mese studiando il pianeta nano da un’altitudine di circa 4.400 chilometri. Ciò permetterà di compiere una prima indagine approfondita con i suoi strumenti per scoprire i segreti di Cerere.
È previsto che la sonda spaziale Dawn compia sette rivoluzioni attorno a Cerere e ciò permetterà di effettuarne una mappatura completa ottenendo dettagli molto maggiori di quelli finora disponibili. È possibile che questa fase della missione permetta di stabilire definitivamente la natura dalle strane macchie bianche che recentemente sono state oggetto di tante discussioni.
La sostanza è che questa fase della missione della sonda spaziale Dawn è appena all’inizio e i risultati continueranno ad arrivare per anni. Per avere un paragone, la fase precedente che ha permesso lo studio ravvicinato dell’asteroide gigante Vesta è terminata nel settembre 2012 ma nuovi articoli basati sui dati raccolti da Dawn continuano a essere pubblicati.