Qualche nuova informazione sulla prima missione della navicella spaziale Orion dalla NASA

Il modulo di servizio della navicella spaziale Orion costruito dall'ESA durante il trasporto negli USA (Foto NASA)
Il modulo di servizio della navicella spaziale Orion costruito dall’ESA durante il trasporto negli USA (Foto NASA)

La NASA ha fornito qualche nuova informazione sul primo test di volo per il suo Space Launch System (SLS) con la navicella spaziale Orion, chiamato Exploration Mission-1 (EM-1). L’ha fatto in occasione dell’arrivo alla Space Power Facility (SPF) a Sandusky, nell’Ohio, della versione di test del modulo di servizio della Orion costruito dall’ESA (in inglese European Service Module, ESM). Ciò permetterà alla NASA di cominciare a testare la nuova navicella nella sua configurazione completa, un passo cruciale nella preparazione della missione EM-1.

La NASA sta sviluppando il razzo vettore e la navicella spaziale Orion per il suo nuovo programma spaziale con astronauti che comprende viaggio oltre l’orbita terrestre fino a raggiungere Marte. Nel corso degli anni ci sono stati varie modifiche nel programma e non è chiaro quando partirà per il volo di test EM-1. Tuttavia, il 5 dicembre 2014 è stato effettuato il primo test della Orion, anche se in una configurazione senza il modulo di servizio.

L’ESA si è basata sull’esperienza accumulata con le navicelle cargo ATV per costruire il modulo di servizio con cui contribuisce alla navicella spaziale Orion. Una versione di test di questo modulo è arrivata negli USA alcune settimane fa e finalmente è arrivata alla SPF, dove verrà integrata nell’altra parte della Orion per essere sottoposta a una serie di severi test.

Il modulo di servizio fornirà alla navicella spaziale Orion la propulsione, l’energia elettrica attraverso i pannelli solari, l’aria e l’acqua per gli astronauti. Tuttavia, nella missione di test EM-1 la Orion viaggerà senza esseri umani a bordo. Si tratterà di un test estremamente duro che supererà molti limiti rispetto alle missioni del passato perciò la NASA vuole accertarsi che la Orion sia in grado di sopportare tutti gli stress prima di permettere ad astronauti di viaggiarci.

La missione EM-1 avrà una durata totale di circa tre settimane, più di quanto qualsiasi navicella abbia fatto senza fermarsi a una stazione spaziale. Dopo essere stata lanciata sul razzo vettore SLS, la navicella spaziale Orion volerà fino all’orbita lunare, passando a circa 100 km sopra la superficie della Luna.

La Orion userà la gravità lunare per spingersi a circa 70.000 chilometri oltre di essa e dopo vari giorni di test comincerà il suo viaggio di ritorno verso la Terra. In questa fase, raggiungerà il pianeta a una velocità di circa 11 km/s e si prevede che il suo scudo termico dovrà sopportare una temperatura di quasi 2.800° Celsius prima di ammarare nell’Oceano Pacifico.

Durante tutte le fasi della missione EM-1, i vari sistemi della navicella spaziale Orion verranno testati. Se tutto andrà bene, si procederà con l’organizzazione di una missione con astronauti, forse quella chiamata Asteroid Redirect Mission. Visti i ritardi già accumulati, la NASA non ha fornito date per la missione EM-1 ma potrebbe avvenire nel 2018.

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