Alcuni giorni fa la sonda spaziale Cassini ha compiuto il suo ultimo volo ravvicinato a Encelado, la luna di Saturno estremamente interessante per la presenza di un oceano sotterraneo di acqua liquida. Stavolta Cassini è passata a circa 5.000 chilometri di distanza da Encelado misurando il flusso di calore proveniente dal suo interno e scattando ulteriori fotografie della sua superficie ghiacciata.
Earl Maize, il manager del progetto Cassini al JPL, ha espresso sentimenti sia di tristezza che di trionfo in occasione di quest’evento. La sonda spaziale Cassini continuerà a studiare Saturno e le sue lune fino al settembre 2017 ma non passerà più vicino a Encelado. Il pianeta con i suoi anelli e altre lune costituiscono obiettivi scientifici interessantissimi ma Encelado si è rivelato uno dei grandi tesori del sistema solare.
Nel corso della missione Cassini, sono stati effettuati ben 22 voli ravvicinati a Encelado proprio perché la sonda spaziale aveva permesso di scoprire l’attività geologica sotto la sua superficie poco dopo il suo arrivo, nel 2005. Un decennio di indagini ha individuato in questa luna uno dei migliori candidati a ospitare forme di vita nel sistema solare. Si tratta di una questione che continuerà a essere discussa e andrà indagata ulteriormente in qualche modo.
Per questi motivi, quest’ultimo passaggio ravvicinato ha rappresentato il coronamento di un decennio di straordinarie indagini scientifiche con scoperte che da sole hanno dato grande successo alla missione Cassini. È però inevitabile che per chi lavora alla missione la fine di questi studi ravvicinati sia anche triste ma il propellente della sonda spaziale è limitato e ciò che rimane va sfruttato al meglio per studiare il resto del sistema di Saturno.
In uno dei precedenti voli ravvicinati, la sonda spaziale Cassini aveva mostrato forti contrasti nel paesaggio del polo nord di Encelado. Anche nei giorni scorsi ha scattato fotografie dell’area, dove è possibile vedere una regione costellata di crateri (a destra nell’immagine) vicina a un’altra che invece ne è priva (a sinistra) e per questo motivo è presumibilmente più giovane.
Queste ultime fotografie si aggiungono all’enorme quantità scattata negli anni dalla sonda spaziale Cassini. Assieme alle rilevazioni sul flusso di calore proveniente dall’interno di Encelado verranno esaminate dagli scienziati assieme ai dati raccolti nel passato per cercare di capire i processi geologici in atto su questa luna. Ciò contribuirà a capire anche i processi chimici in atto nell’oceano sotterraneo sperando di scoprire se vi siano forme di vita.
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