Un articolo pubblicato sulla rivista “Physical Review Letters” offre indizi sul legame tra la struttura interna di un ammasso galattico e l’ambiente di materia oscura che lo circonda. Lo studio della materia oscura è complesso perché può essere fatto solo indirettamente dato che al momento non siamo in grado di rilevarla direttamente. Finora gli scienziati hanno ritenuto che maggiore fosse la massa di un ammasso maggiore la quantità di materia oscura nel suo ambiente. Questa nuova ricerca suggerisce che le cose siano più complicate.
Hironao Miyatake del JPL della NASA ha guidato il team che ha compiuto questa ricerca esaminando circa 9.000 ammassi galattici inclusi nel catalogo DR8 della Sloan Digital Sky Survey. Essi sono stati divisi in due gruppi a seconda della loro struttura interna: gli ammassi in cui le galassie sono sparse sono stati inseriti in un gruppo mentre quelli in cui esse sono vicine tra di loro sono stati inseriti nell’altro gruppo.
Il team ha usato la tecnica della lente gravitazionale per verificare come gli ammassi galattici in esame curvassero la luce proveniente da altri oggetti con la loro forza di gravità per verificare che i due gruppi avessero masse simili. Ciò è stato confermato eppure un confronto tra i due gruppi ha mostrato una differenza nella distribuzione degli ammassi galattici.
Normalmente questi ammassi sono separati da quelli più vicini mediamente da distante attorno ai cento milioni di anni luce. Tuttavia, gli ammassi che contenevano galassie più vicine tra di loro hanno meno ammassi vicini. Secondo gli scienziati che hanno condotto questa ricerca, questa differenza è dovuta ai diversi ambienti di materia oscura in cui i gruppi di ammassi si sono formati.
Questo risultato conferma le predizioni delle correnti teorie sull’origine dell’universo. Subito dopo il Big Bang c’è stato un brevissimo periodo conosciuto come inflazione cosmica e successivamente piccole fluttuazioni quantistiche che hanno causato una distribuzione non uniforme della materia. Il legame tra la struttura interna degli ammassi galattici e della distribuzione della materia oscura che li circonda è una conseguenza di quelle fluttuazioni.
Data l’importanza di questi studi degli ammassi galattici, le ricerche continueranno. Masahiro Takada, un altro degli scienziati che ha partecipato all’esame degli ammassi galattici, ha dichiarato che i dati di un’altra indagine, effettuata usando la Hyper Suprime-Cam del telescopio Subaru, verranno utilizzati per ulteriori verifiche. La speranza è anche di ottenere nuovi dettagli dell’evoluzione degli ammassi galattici, della storia della nascita dell’universo e sulla materia ed energia oscura.