December 2016

IRAS 16399-0937 (Immagine ESA/Hubble & NASA Acknowledgement: Judy Schmidt (geckzilla))

Un’immagine ottenuta grazie alle osservazioni effettuate dal telescopio spaziale Hubble mostra una galassia davvero peculiare. Chiamata IRAS 16399-0937, è un megamaser, cioè un maser astronomico che emette microonde con un’intensità circa cento milioni di volte maggiore di quella dei maser astronomici trovati in galassie come la Via Lattea. Ciò perché praticamente tutta la galassia è un maser.

La nebulosa NGC 6357 (Immagine X-ray: NASA/CXC/PSU/L. Townsley et al; Optical: UKIRT; Infrared: NASA/JPL-Caltech)

La NASA ha pubblicato un’immagine straordinaria anche per i suoi standard della nebulosa NGC 6357. I colori sono il risultato di una composizione ottenuta mettendo assieme i dati a raggi X dell’osservatorio spaziale per i raggi X Chandra della NASA e del telescopio spaziale ROSAT, i dati all’infrarosso del telescopio spaziale Spitzer della NASA e i dati nell’ottico dell’indagine SuperCosmos Sky Survey.

La possibile orbita di Proxima Centauri. I numeri sono in millenni (Immagine P. Kervella (CNRS/U. of Chile/Observatoire de Paris/LESIA), ESO/Digitized Sky Survey 2, D. De Martin/M. Zamani)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy and Astrophysics” descrive le osservazioni che hanno portato a concludere che la stella Proxima Centauri orbita attorno ad Alpha Centauri A e B formando un sistema triplo. Gli astronomi Pierre Kervella, Frédéric Thévenin e Christophe Lovis hanno utilizzato lo strumento HARPS installato all’osservatorio La Silla dell’ESO in Cile per ottenere le misurazioni precise necessarie a supportare questa teoria.

Alcune delle galassie esaminate (Immagine K. Trisupatsilp, NRAO/AUI/NSF, NASA)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” descrive le osservazioni dei luoghi di nascita della maggior parte delle stelle odierne. Un team di astronomi guidato da Wiphu Rujopakam della University of Tokyo e della Chulalongkorn University di Bangkok ha utilizzato i radiotelescopi VLA e ALMA per studiare galassie talmente distanti che le vediamo com’erano circa 10 miliardi di anni fa, quando nell’universo ci fu il periodo di picco della formazione stellare.

Mappa del progetto VIPERS (Immagine B. Granett, L. Guzzo & the VIPERS Collaboration)

Nei giorni scorsi due diversi gruppi di ricercatori hanno pubblicato le loro mappe cosmiche. Il progetto VIPERS ha usato lo spettrografo VIMOS installato sul VLT (Very Large Telescope) dell’ESO per esaminare 90.000 galassie e creare una mappa tridimensionale molto accurata ed estesa dell’universo lontano. Il progetto Pan-STARRS ha usato il telescopio di Haleakala, alle Hawaii, per ottenere immagini ripetute di tre quarti del cielo visibile e creare una mappa di miliardi di oggetti spaziali.