December 2018

Un catalogo delle rilevazioni di onde gravitazionali include 4 nuovi eventi

Due articoli pubblicati sul server arXiv riportano un catalogo di eventi di onde gravitazionali rilevati dalle Collaborazioni LIGO e Virgo e le proprietà dedotte riguardanti le coppie di buchi neri scoperte nelle fusioni. Finora erano stati annunciati 7 eventi ma l’analisi dei dati ha portato alla scoperta di altri 4 eventi dei quali uno è stato rilevato anche da Virgo. Degli 11 ora conosciuti, uno è quello diventato celebre perché generato da due stelle di neutroni che hanno portato a una kilonova mentre gli altri 10 sono stati generati da coppie di buchi neri.

Il cargo spaziale Dragon inizia la missione CRS-16 decollando su un razzo vettore Falcon 9 (Immagine NASA TV)

Poco fa la navicella spaziale SpaceX Dragon è partita su un razzo vettore Falcon 9 dalla base di Cape Canaveral nella missione CRS-16 (Cargo Resupply Service 16), indicata anche come SpX-16. Dopo poco più di dieci minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immessa sulla sua rotta. Si tratta della sedicesima missione di invio della navicella spaziale Dragon alla Stazione Spaziale Internazionale con vari carichi con il successivo ritorno sulla Terra, anche in questo caso con vari carichi.

Il razzo Falcon 9 al decollo nella missione SSO-A SmallSat Express (Immagine cortesia SpaceX)

Era sera in Italia quando SpaceX ha iniziato una nuova missione da record con il lancio dalla base di Vandenberg di un razzo Falcon 9 il cui primo stadio era al terzo volo. Tutto ha funzionato bene, compreso il terzo atterraggio controllato. Nel frattempo, il secondo stadio ha portato in orbita un gruppo di ben 64 piccoli satelliti che nel giro di circa mezz’ora sono stati inseriti in un’orbita eliosincrona, in inglese Sun-synchronous orbit, da cui il nome della missione SSO-A SmallSat Express. Per SpaceX trattava della diciannovesima missione dell’anno, superando le 18 compiute nel 2017.

L'asteroide Bennu (Foto NASA/Goddard/University of Arizona)

La NASA e Lockheed Martin hano confermato che la sonda spaziale OSIRIS-REx ha raggiunto l’asteroide Bennu. Dalla sua orbita, a una distanza di circa 5 chilometri, comincerà a studiarne la superficie creandone una mappa nel corso di circa un anno e mezzo. Ciò permettererà agli scienziati della NASA non solo di conoscerlo meglio ma anche di scegliere l’area più adatta per procedere con la fase successiva della missione, che consisterà nel prelevare campioni dalla superficie di Bennu da riportare sulla Terra.