2021

La galassia NGC 1515 e altri oggetti visti dalla DECam

Un’immagine composta da dati rilevati dalla DECam (Dark Energy Camera) mostra un gruppo di galassie a spirale con al centro NGC 1515. Si tratta di una galassia considerata parte del cosiddetto gruppo del Dorado, un insieme di galassie con legami gravitazionali che non sono abbastanza numerose da essere definite come un ammasso galattico. Altre galassie a spirale incluse nell’immagine sono a varie distanze dalla Terra e le più lontane sono indistinguibili a occhio nudo da stelle della Via Lattea presenti in quell’area del cielo.

Il deflusso bipolare nella galassia Centaurus A visto dal WMA (Immagine Ben McKinley, ICRAR/Curtin and Connor Matherne, Louisiana State University)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” riporta l’osservazione di un’eruzione cosmica nella galassia Centaurus A che, pur essendo distante circa 12 milioni di anni luce, ha un’estensione nel cielo terrestre equivalente a quella di 16 lune piene affiancate. Un team di ricercatori che include Massimo Gaspari dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) ha usato il radiotelescopio MWA per rilevare le emissioni radio generate dal buco nero supermassiccio al centro di Centaurus A. Le osservazioni mostrano un gigantesco deflusso bipolare come mai era stato possibile prima. Ciò ha permesso di confermare una nuova teoria interdisciplinare conosciuta come CCA (Chaotic Cold Accretion) riguardo all’interazione tra gli aloni di gas posseduti dalle galassie e i buchi neri supermassicci da esse ospitati.

Il telescopio spaziale James Webb al decollo su un razzo vettore Ariane 5 ECA (Immagine NASA TV)

Poco fa il telescopio spaziale James Webb è stato lanciato su un razzo vettore Ariane 5 ECA dalla base di Kourou nella Guiana Francese. Dopo circa 27 minuti si è separato con successo dall’ultimo stadio del razzo e ha cominciato il viaggio verso l’area conosciuta come L2, a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. Durante il viaggio la sua struttura verrà dispiegata e cominceranno i test e le calibrazioni degli strumenti. Si tratta di una lunga fase di preparazione che continuerà anche dopo che il telescopio avrà raggiunto la sua destinazione. Il lancio ha messo a dura prova le possibilità di uno dei razzi più potenti e affidabili esistenti ma è stato solo la prima di una serie di fasi critiche necessarie per iniziare il lavoro di questo strumento estremamente sofisticato.

Le Valles Marineris (Immagine ESA/DLR/FU Berlin (G. Neukum), CC BY-SA 3.0 IGO)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Icarus” riporta l’individuazione di tracce di acqua nel sottosuolo delle Valles Marineris, il più grande sistema di canyon sul pianeta Marte. Un team di ricercatori ha usato i dati raccolti dallo strumento FREND della sonda spaziale TGO del programma ExoMars di ESA e Roscosmos per mappare l’idrogeno, generalmente legato all’ossigeno in molecole d’acqua, nello strato superficiale del terreno. L’area caratterizzata dalla presenza d’acqua ha dimensioni vicine a quelle dell’Olanda e parte di essa è situata nelle valli di Candor Chasma, nella parte settentrionale delle Valles Marineris. Ciò segna la scoperta di acqua nelle regioni equatoriali di Marte, dove si riteneva che le temperature non fossero abbastanza basse da impedire la sublimazione dell’acqua così vicina alla superficie.