
Due articoli – uno pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” e uno pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters” – riportano diversi aspetti della scoperta di emissioni di onde radio da parte di 19 nane rosse delle quali almeno 4 potrebbero essere originate dall’interazione con pianeti sconosciuti. Questo studio è basato su rilevazioni ottenute con il radiotelescopio LOFAR per esaminare l’attività magnetica stellare di 19 nane rosse. Emissioni radio sono state rilevate anche da stelle antiche e inattive dal punto di vista magnetico. Anche dati raccolti dal telescopio spaziale TESS della NASA sono stati aggiunti per avere un quadro più completo di quell’attività. La spiegazione più probabile è che vi sia un’interazione con il campo magnetico di pianeti che però non sono stati rilevati.
Nel sistema solare è possibile studiare le emissioni di onde radio generate dall’interazione tra il vento solare e il campo magnetico dei pianeti, che può dare come risultato anche le aurore. Questi fenomeni sono ancor più intensi nel caso di Giove perché c’è un’interazione con la sua luna Io, i cui vulcani emettono molte particelle cariche che si scontrano con il campo magnetico planetario.
L’idea di rilevare interazioni di quel tipo tra altre stelle ed esopianeti in altri sistemi stellari esiste da diversi anni. Si tratta di un tipo di ricerca che costituisce un notevole sviluppo della radioastronomia applicata alla ricerca di esopianeti ma è tutt’altro che facile da portare avanti. Il radiotelescopio LOFAR (Low Frequency Array) è basato su una rete di antenne sparse per l’Europa e ha la sensibilità necessaria ad andare un po’ oltre le stelle più vicine e per questo motivo è stato usato per esaminare l’attività magnetica di un gruppo di stelle. Le nane rosse sono le stelle più piccole ma possono essere molto attive e sono anche le più comuni perciò questa ricerca ha studiato un campione di 19 di queste stelle.
Tra le stelle del campione di studio, 4 sono antiche e hanno esaurito la forte attività magnetica tipica delle nane rosse più giovani. Nonostante ciò, anche da esse sono arrivate emissioni di onde radio. Secondo i ricercatori, la spiegazione più probabile è che quelle emissioni siano generate da interazioni dei loro venti stellari con esopianeti in orbita attorno ad esse. Il problema è che nessuno di questi possibili esopianeti è stato rilevato con i vari metodi utilizzati dagli astronomi.
Anche dati raccolti dal telescopio spaziale TESS sono stati utilizzati per avere maggiori informazioni sulle stelle oggetto di questo studio. TESS è un cacciatore di pianeti in grado di rilevare il loro passaggio di fronte alla loro stella ma in questo caso non ne ha rilevato nessuno. Le sue osservazioni rimangono utili per fornire informazioni sull’attività delle stelle e in particolare sui brillamenti che emettono.
I ricercatori rimangono convinti che vi siano pianeti che orbitano attorno alle 4 stelle antiche con emissioni radio anomale. Potrebbe essere impossibile o almeno difficile rilevare quei pianeti per gli strumenti attuali. La nuova fase della ricerca è costituita da osservazioni mirate di quelle 4 stelle per uno studio più approfondito. Anche gli studi con il radiotelescopio LOFAR continuano per raccogliere maggiori informazioni ma il grande salto in avanti arriverà alla fine di questo decennio, quando verrà attivato SKA, il radiotelescopio di prossima generazione. Esso potrebbe permettere di compiere un salto in avanti anche nella ricerca e nello studio di esopianeti.