
Un articolo pubblicato sulla rivista “Icarus” riporta l’individuazione di tracce di acqua nel sottosuolo delle Valles Marineris, il più grande sistema di canyon sul pianeta Marte. Un team di ricercatori ha usato i dati raccolti dallo strumento FREND della sonda spaziale TGO del programma ExoMars di ESA e Roscosmos per mappare l’idrogeno, generalmente legato all’ossigeno in molecole d’acqua, nello strato superficiale del terreno. L’area caratterizzata dalla presenza d’acqua ha dimensioni vicine a quelle dell’Olanda e parte di essa è situata nelle valli di Candor Chasma, nella parte settentrionale delle Valles Marineris. Ciò segna la scoperta di acqua nelle regioni equatoriali di Marte, dove si riteneva che le temperature non fossero abbastanza basse da impedire la sublimazione dell’acqua così vicina alla superficie.
Le calotte polari marziane contengono vari composti ghiacciati, acqua compresa. In quelle aree, le temperature sono abbastanza basse da mantenere l’acqua stabile nonostante la bassissima pressione atmosferica. Tuttavia, all’equatore marziano le temperature sono superiori e l’acqua vicina alla superficie dovrebbe sublimare o almeno così sembrava finché la sonda spaziale TGO (Trace Gas Orbiter), entrata nell’orbita del pianeta rosso il 19 ottobre 2016, non l’ha individuata nelle Valles Marineris.
In particolare, lo strumento FREND (Fine Resolution Epithermal Neutron Detector) è uno speciale telescopio in grado di mappare la presenza di idrogeno nel metro superiore del terreno marziano. Quest’elemento è generalmente legato all’ossigeno perciò la sua mappatura è praticamente equivalente a quella della presenza d’acqua.
Analisi dei dati raccolti da FREND tra il maggio 2018 e il febbraio 2021 hanno permesso di trovare una notevole quantità di acqua nelle Valles Marineris, il gigantesco sistema di canyon che si estende per circa 3.000 chilometri vicino all’equatore di Marte. L’acqua arriva fino a Candor Chasma, un sistema di fosse tettoniche del tipo chiamato in gergo graben nella parte settentrionale delle Valles Marineris.
Analisi del genere erano già state fatte nel passato ma erano basate su strumenti con una risoluzione spaziale decisamente inferiore a quella di FREND che permetteva di rilevare solo l’acqua nelle calotte polari. Per questo motivo, solo ora è stato possibile scoprire l’acqua nelle Valles Marineris anche se è presente in un’area grande quanto l’Olanda. Igor Mitrofanov dell’Istituto di Ricerca Spaziale dell’Accademia Russa delle Scienze di Mosca, l’autore principale dell’articolo, ha spiegato che la sonda spaziale TGO permette di guardare fino a un metro sotto la superficie polverosa per vedere cosa sta realmente succedendo.
Proprio la polvere comune sulla superficiale marziana potrebbe coprire l’acqua, che probabilmente è presente sotto forma di ghiaccio. Un’altra possibilità è che sia liquida se legata chimicamente ad altri minerali presenti nel suolo ma è meno probabile. Altre ricerche hanno mostrato la possibilità che esista acqua liquida se mescolata a composti che fungono da antigelo ma ci sono discussioni che stanno andando avanti da tempo sull’interpretazione dei dati.
I dubbi e le conseguenti discussioni su queste scoperte mostrano la difficoltà nel capire con precisione cosa viene rilevato da sonde spaziali in orbita. Anche nel caso dell’acqua nelle Valles Marineris saranno necessarie altre osservazioni e analisi dei dati raccolti per capire lo stato dell’acqua scoperta. Saranno studi utili anche per possibili future esplorazioni da compiere in nuove missioni su Marte.
