December 2021

La navicella spaziale SpaceX Dragon 2 decolla su un razzo Falcon 9 (Immagine NASA TV)

Poco fa la navicella spaziale SpaceX Dragon 2 è partita su un razzo vettore Falcon 9 dal Kennedy Space Center nella missione CRS-24 (Cargo Resupply Service 24), indicata anche come SpX-23. Dopo quasi esattamente 12 minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immessa sulla sua rotta. Si tratta della ventiquattresima missione di invio della navicella spaziale Dragon, la quarta per la versione Dragon 2, alla Stazione Spaziale Internazionale con vari carichi con il successivo ritorno sulla Terra, anche in questo caso con vari carichi.

Alexander Misurkin , Yusaku Maezawa e Yozo Hirano sulla Stazione Spaziale Internazionale (Immagine NASA TV)

Poche ore fa il cosmonauta Alexander Misurkin, il miliardario giapponese Yusaku Maezawa e Yozo Hirano sono tornati sulla Terra sulla navicella spaziale Soyuz MS-20, atterrata in Kazakistan, dopo aver trascorso 12 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale, dov’erano arrivati l’8 dicembre. Si è trattato di un viaggio di turismo spaziale organizzato in un accordo tra l’azienda privata Space Adventures e l’agenzia spaziale russa Roscosmos.

Alcune stelle che orbitano attorno a Sagittarius A*

Due articoli pubblicati sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riportano aspetti di una ricerca su Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea. La collaborazione GRAVITY assieme ad altri ricercatori ha usato il VLTI dell’ESO in Cile per osservare alcune stelle attorno a Sagittarius A* con un ingrandimento 20 volte superiore a quanto fosse possibile prima del VLTI. Ciò ha permesso di scoprire un’altra stella relativamente vicina al buco nero supermassiccio ed esaminando l’orbita di quella e di altre stelle in quell’area hanno potuto stimare la massa di Sagittarius A* con una maggiore precisione.

Pennacchi coronali

Un articolo pubblicato sulla rivista “Physical Review Letters” riporta il passaggio della Parker Solar Probe della NASA attraverso l’atmosfera del Sole, sotto quella che viene chiamata superficie critica di Alfvén. La NASA ha annunciato questo successo, il primo per un veicolo artificiale, al meeting annuale della “American Geophysical Union”. Si tratta di una pietra miliare non solo per la missione di questa sonda spaziale ma per lo studio del Sole in generale. In particolare, la Parker Solar Probe è passata attraverso quella che è conosciuta come corona, la parte superiore dell’atmosfera, raccogliendone campioni e misurando i campi magnetici. Le informazioni raccolte direttamente dal plasma solare aiuterà a capire meglio i processi in atto nella stella che, tra le altre cose, supporta la vita sulla Terra e influenza l’ambiente sulla Terra e sugli altri oggetti del sistema solare.

Il sistema BD+60 1417AB

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta la scoperta di un oggetto che orbita attorno a BD+60 1417, una giovane stella un po’ più piccola del Sole, il quale potrebbe essere un pianeta gigante gassoso ma anche una piccola nana bruna. L’astrofilo Jörg Schümann ha individuato un oggetto in movimento esaminando immagini nel programma “Backyard Worlds: Planet 9” a cui chiunque può partecipare. Un team guidato da Jackie Faherty dell’American Museum of Natural History ha usato vari telescopi per confermare l’esistenza dell’oggetto, catalogato come CWISER J124332.12+600126.2 o semplicemente W1243. La sua massa è stata stimata tra 10 e 20 volte quella del pianeta Giove, attorno al confine tra pianeta a nana bruna, stimato attorno a 13 masse gioviane. L’oggetto era sfuggito a precedenti ricerche probabilmente perché la sua distana dalla sua stella è circa 1660 volte quella della Terra dal Sole.