2022

La galassia ESO 415-19 (Immagine ESA/Hubble & NASA, J. Dalcanton, Dark Energy Survey/DOE/FNAL/DECam/CTIO/NOIRLab/NSF/AURA)

Un’immagine catturata dal telescopio spaziale Hubble mostra la galassia ESO 415-19 e i suoi lunghi bracci, che la rendono una galassia a spirale decisamente fuori dal normale. Si tratta di una galassia a spirale ma è stata inserita nell’Atlante delle Galassie Peculiari a causa dell’estensione straordinaria dei suoi bracci. Finora non sono state trovate altre tracce dell’interazione cosmica che ha causato quest’anomalia in ESO 415-19 ma la sua peculiarità l’ha reso un interessante oggetto di osservazioni con Hubble e con altri strumenti. Per la pubblicazione, varie fotografie scattate con lo strumento ACS di Hubble sono state combinate con altre catturate con la macchina fotografica DECam sul telescopio Victor M. Blanco.

Dune di sabbia coperte di brina su Marte (Immagine NASA/JPL-Caltech/University of Arizona)

Per celebrare il solstizio d’inverno sulla Terra e l’inizio dell’inverno nell’emisfero settentrionale, la NASA ha pubblicato alcune foto catturate su Marte dalla macchina fotografica HiRISE della sua sonda spaziale Mars Reconnaissance Orbiter che mostrano come appaiono alcune aree marziane quando è inverno sul pianeta rosso. Vedere le nevicate va ancora oltre le possibilità degli strumenti disponibili ma i paesaggi ghiacciati o almeno coperti di brina mostrano alcune delle meraviglie di Marte.

Illustrazione artistica di evento di distruzione mareale (Immagine NASA/JPL-Caltech)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta i risultati delle osservazioni di un buco nero supermassiccio che sta distruggendo una stella. Catalogato come AT2021ehb, si tratta di un evento del tipo chiamato tecnicamente evento di distruzione mareale. Un team di ricercatori ha usato osservazioni condotte con i telescopi spaziali NuSTAR e Swift della NASA, con lo strumento NICER installato sulla Stazione Spaziale Internazionale e con altri strumenti per coprire 430 giorni di evoluzione di questo processo. Ciò aiuterà a capire cosa succede ai materiali catturati da un buco nero supermassiccio prima che vengano completamente divorati.

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters” riporta uno studio sull’esopianeta Kepler-1658b che predice il decadimento della sua orbita finché non verrà distrutto dalla sua stella. Un team di ricercatori ha usato i dati raccolti da osservazioni condotte nel corso di vari anni, da quelle del telescopio spaziale Kepler che hanno permesso di scoprire Kepler-1658b a quelle del telescopio spaziale TESS per esaminare la sua orbita. La conclusione è che questo gigante gassoso si sta lentamente avvicinando alla sua stella e nel futuro verrà distrutto.

Le Scogliere Cosmiche e nei riquadri sul lato destro i particolari di alcune aree con le indicazioni di deflussi di idrogeno, getti e bow shock, le onde d'urto causate da quell'attività

Un articolo pubblicato sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” riporta uno studio dell’ammasso aperto NGC 3324, parte della Nebulosa della Carena, una delle più grandi culle di stelle conosciute. Un team di ricercatori ha utilizzato osservazioni condotte con il telescopio spaziale James Webb per studiare in particolare un’area ai margini di NGC 3324 soprannominata Scogliere Cosmiche. Il soprannome è dovuto all’aspetto frastagliato come una scogliera ma invece di acqua e rocce c’è una distesa di gas e polveri. L’ampiezza delle frequenze infrarosse rilevate da Webb ha permesso di ottenere più che mai dettagli di ciò che avviene in mezzo a quelle nubi cosmiche trovando 24 nuovi deflussi di idrogeno molecolare associato ad altrettante protostelle.