Un articolo pubblicato sulla rivista “Geophysical Research Letters” riporta uno studio su alcune fosse lunari dove le temperature sono stabili a circa 17° Celsius. Un team di ricercatori guidato da Tyler Horvath della UCLA ha usato rilevazioni condotte con lo strumento Diviner Lunar Radiometer Experiment, o semplicemente Diviner, della sonda spaziale LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) della NASA e simulazioni al computer per valutare le condizioni esistenti in particolare nelle fosse lunari. I risultati sono interessanti nella ricerca dei migliori posti sulla Luna per costruire habitat umani.
Le fosse lunari sono state scoperte nel 2009 dalla sonda spaziale giapponese SELENE, conosciuta anche con il nomignolo Kaguya, che orbitò attorno alla Luna tra l’ottobre 2007 e il giugno 2009. Le fosse lunari sono state da subito considerate interessanti nello studio di possibili colonie umane sulla Luna perché possono proteggere i loro possibili abitanti dai raggi cosmici, dalle radiazioni solari e dalle meteoriti più piccole. Il loro studio è diventato più importante dopo l’inizio di nuovi piani per riportare esseri umani sulla Luna con progetti di colonizzazione.
Circa 200 fosse lunari sono state individuate e 16 di esse sono state probabilmente generate dal crollo di tunnel di lava, un’altra formazione geologica studiata per il suo potenziale nell’ospitare colonie sulla Luna e su Marte. I tunnel di lava esistono anche sulla Terra e si formano come conseguenza di attività vulcanica quando lava fusa scorre sotto lava già raffreddata o quando una crosta si forma sopra un fiume di lava lasciando dietro di sé un tunnel. Se un tunnel di lava collassa, apre una fossa che può condurre all’interno del resto del tunnel.
La sonda spaziale LRO sta esaminando la Luna dalla sua orbita dal giugno 2009, anche con rilevazioni termiche usando lo strumento Diviner. L’esame dei dati mostra che ci sono fosse lunari in cui nella notte le temperature sono molto superiori a quelle della superficie. Gli autori di questo studio si sono concentrati su fosse nel mare della Tranquillità (Mare Tranquillitatis) e nel Mare Ingenii.
I risultati degli esami dei dati raccolti sono significativi perché sulla superficie lunare le temperature variano dai 127° Celsius del giorno ai -173° Celsius della notte ma nelle fosse lunari sono molto più stabili. I ricercatori hanno creato simulazioni al computer per analizzare le proprietà termiche delle rocce e della polvere lunare per mappare le temperature delle fosse nel corso del tempo. All’ombra permanente presente nelle fosse, la temperatura risulta oscillare di poco attorno ai 17° Celsius.
L’immagine in alto (NASA/Goddard/Arizona State University) mostra una fossa lunare nel mare della Tranquillità fotografata dalla Narrow Angle Camera della sonda spaziale LRO. L’immagine in basso (NASA/GSFC/Arizona State University) mostra tre viste della fossa nelle Marius Hills nell’Oceanus Procellarum catturate da LRO.
Dal punto di vista termico, le fosse lunari risultano essere ottime per crearvi habitat per gli esseri umani. La stabilità termica è un ulteriore vantaggio che si aggiunge alla protezione che le fosse offrono contro raggi cosmici, radiazioni solari e dalle meteoriti più piccole che colpiscono spesso la superficie perché l’atmosfera lunare è troppo tenue per fermarle. I progetti di colonie lunari sono a lungo termine ma almeno alcuni luoghi con le caratteristiche adatte sembrano essere stati trovati.