March 2023

Il protoammasso galattico attorno alla Galassia Ragnatela con il gas del mezzo intra-ammasso in blu (Immagine ESO/Di Mascolo et al.; HST: H. Ford)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” riporta i risultati di uno studio sulla formazione di un ammasso di galassie primordiale, osservato nelle sue fasi iniziali. Un team di ricercatori guidato Luca Di Mascolo dell’Università di Trieste ha usato il radiotelescopio ALMA per studiare il mezzo intra-ammasso, il gas che permea il protoammasso attorno alla galassia MRC 1138-262, conosciuta ocme Galassia Ragnatela, e ha una massa complessiva maggiore di quella delle galassie che lo formano. Le osservazioni del mezzo intra-ammasso in ammassi in fase di formazione sono scarse e ciò rende quelle osservazioni preziose per capire i processi di formazione degli ammassi galattici.

Fotografie della protostella IRAS20126+4104 e dei suoi getti di materiali scattate nel 2012 e nel 2020 usando gli strumenti FLAO/PISCES e SOUL/LUCI1

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta uno studio sulla protostella massiccia catalogata come IRAS20126+4104 che ha ottenuto la misurazione della velocità dei getti di materiali che vengono espulsi a circa 100 km/h. Un team di ricercatori uidato da Fabrizio Massi dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) di Arcetri ha usato lo strumento SOUL installato sul Large Binocular Telescope (LBT) per ottenere i dettagli necessari a misurare gli spostamenti avvenuti rispetto a immagini d’archivio risalenti al 2003 e al 2012. Questo risultato aiuta a capire meglio i processi di formazione delle stelle massicce.

La navicella spaziale Soyuz MS-22 lascia Stazione Spaziale Internazionale (Immagine NASA TV)

Poco fa la navicella spaziale Soyuz MS-22 è atterrata in Kazakistan dopo aver lasciato la Stazione Spaziale Internazionale quasi due ore prima. Generalmente, poco dopo arriva il personale che deve assistere l’equipaggio appena tornato dalla Stazione ma in questo caso non c’è nessuno a bordo a causa dei problemi riscontrati nel dicembre 2022 al sistema di raffreddamento, che ha reso il viaggio insicuro per gli esseri umani.

Ryugu, la sonda spaziale Hayabusa 2 e le molecole di uracile e vitamina B3

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” riporta la scoperta di uracile, una delle basi dell’RNA, e niacina, cioè vitamina B3, nei campioni dell’asteroide Ryugu riportati sulla Terra dalla sonda spaziale giapponese Hayabusa 2. Un team di ricercatori guidato da Yasuhiro Oba dell’Università giapponese di Hokkaido ha sviluppato una tecnica analitica per identificare composti in concentrazioni comprese tra le parti per miliardo e le parti per migliaio di miliardi per analizzare poco più di 5 grammi di campioni.

La stella WR 124 vista dal telescopio spaziale James Webb (Immagine : NASA, ESA, CSA, STScI, Webb ERO Production Team)

Un’immagine catturata dal telescopio spaziale James Webb mostra la stella WR 124 e la nebulosa che la circonda in dettagli mai visti prima. Si tratta di un caso in cui una stella sta per raggiungere la fine della sua vita, che potrebbe culminare con l’esplosione in una supernova. Per questo motivo, gli astronomi stanno tenendo d’occhio WR 124 da anni con vari strumenti ed è stata tra i primi obiettivi di osservazione di Webb nel giugno 2022. Il potentissimo vento stellare tipico delle cosiddette stelle di Wolf-Rayet ha causato la perdita degli strati esterni di questa stella, che hanno formato la nebulosa che la circonda, i cui dettagli sono ora stati catturati nell’immagine mozzafiato grazie agli strumenti NIRCam e MIRI di Webb per capire meglio i processi in atto prima della possibile supernova o di un altro tipo di morte.