Il Mars Rover Perseverance della NASA ha scoperto una roccia che contiene firme chimiche e strutture che potrebbero essere state generate da antiche forme di vita marziane. La roccia soprannominata Cheyava Falls è stata trovata nella Neretva Vallis nel corso del viaggio di Perseverance nel cratere Jezero su Marte ed è stata esaminata con lo strumento SHERLOC (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals). La roccia contiene composti organici tuttavia al momento non è possibile escludere che si siano formati tramite processi non biologici. Lo strumento PIXL (Planetary Instrument for X-ray Lithochemistry) ha rilevato ferro e fosfati in aloni neri presenti sulla roccia.
Atterrato su Marte il 18 febbraio 2021, il Mars Rover Perseverance sta esplorando il cratere Jezero, un luogo considerato interessante anche per quanto riguarda l’astrobiologia dato che vari segni indicano che era pieno d’acqua quando il pianeta rosso era giovane e molto più simile alla Terra. Per cercare tracce di possibili forme di vita che si erano sviluppate quando le condizioni erano favorevoli, Perseverance ha strumenti come SHERLOC.
Il 21 luglio scorso, il Mars Rover Perseverance ha raccolto un campione della roccia soprannominata Cheyava Falls trovata nella Neretva Vallis. Si tratta di un’antica valle fluviale che Perseverance sta percorrendo dall’inizio del 2024 larga circa 400 metri scavata dall’acqua che anticamente entrava nel cratere Jezero.
Gli esami condotti dallo strumento SHERLOC hanno rilevato la presenza di composti organici. Si tratta di mattoni della vita che possono formarsi anche da processi non biologici. Il problema è capire come si siano formati su Marte. Questa scoperta è senza precedenti ma è solo il primo passo della ricerca dato che servono prove importanti per poter affermare che si tratta di composti formati da antichi microrganismi.
La roccia Cheyava Falls mostra anche la presenza di vene di solfato di calcio. Tra quelle vene ci sono bande di materiali di colore rossastro che suggeriscono la presenza di ematite, uno dei minerali che danno a Marte il caratteristico colore rugginoso. Piccole macchie bianche circondate da un materiale nero simili a piccole macchie di leopardo sono anche interessanti. Lo strumento PIXL ha rilevato la presenza di ferro e fosfati, una scoperta sorprendente dato che sulla Terra quel tipo di caratteristica è associato alla presenza di microrganismi fossili.
In una possibile ricostruzione degli eventi che hanno portato alla formazione della roccia Cheyava Falls, in origine c’era del fango che si è depositato assieme a composti organici che sono diventati un miscuglio che nel tempo si è trasformato in roccia. Successivamente, un secondo episodio di flusso di fluidi ha portato a penetrare in fessure nella roccia permettendo i depositi dei minerali che hanno creato le vene di solfato di calcio e le macchie. Va detto che per ora si tratta di ipotesi che devono essere verificate.
Tra i materiali trovati nella roccia Cheyava Falls ci sono anche piccolissimi cristalli di olivina, un minerale che si forma da magma. Potrebbe trattarsi di olivina legata a rocce che si sono formate in un’altra area legata a un’antica attività vulcanica per poi cristallizzarsi ed essere trasportata dov’è stata trovata. Un’ipotesi è che una reazione chimica abiotica legata a olivina e solfato abbia generato le macchie.
Il team che gestisce le operazioni del Mars Rover Perseverance ha fatto tutto ciò che poteva con gli strumenti disponibili. Ulteriori esami dovrebbero essere condotti su campioni trasportati sulla Terra ma ciò significherebbe compiere la missione Mars Sample Return. Questo progetto sviluppato negli anni scorsi dalla NASA in collaborazione con l’ESA è al momento fermo a causa dei costi elevatissimi previsti.
Per ora la roccia Cheyava Falls offre qualche indizio riguardante una possibilità legata ad antiche forme di vita marziane. È la prima volta che certe caratteristiche vengono trovate assieme in una roccia su Marte e ciò è molto interessante ma siamo ancora lontani da reali prove. Il viaggio del Mars Rover Perseverance continua sperando di trovare altre rocce con contenuti altrettanto intriganti che forniscano altre informazioni utili per capire l’origine dei vari composti.