Scoperto un alone magnetico galattico associato alle bolle di eROSITA

Le bolle di eROSITA viste ai raggi X (in verde) e il campo magnetico nell'alone (in bianco). Il colore rosso mostra l'intensità polarizzata per la radiazione di sincrotrone. I cerchi celesti rappresentano le bolle di Fermi viste ai raggi gamma.
Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” riporta uno studio sulle cosiddette bolle di eROSITA che rivela strutture magnetizzate che costituiscono un alone galattico allineato ad esse raggiungendo altezze superiori a 16.000 anni luce oltre il piano galattico. Un team di ricercatori guidato dall’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) ha condotto un’indagine che include l’intero spettro elettromagnetico dalle onde radio ai raggi gamma per esaminare le bolle di eROSITA e mapparle. L’allineamento dell’alone magnetizzato con le bolle suggerisce un’origine comune, che potrebbe essere data dall’attività di formazione stellare.

L’immagine (Cortesia Zhang (INAF) et al. 2024, Nature Astronomy. Tutti i diritti riservati) mostra le bolle di eROSITA viste ai raggi X (in verde) e il campo magnetico nell’alone (in bianco). Il colore rosso mostra l’intensità polarizzata per la radiazione di sincrotrone. I cerchi celesti rappresentano le bolle di Fermi viste ai raggi gamma.

La scoperta delle bolle di eROSITA, una gigantesca struttura formata da gas caldo con una forma simile a quella di una clessidra i cui lobi si estendono dal centro della Via Lattea, venne annunciata nel dicembre del 2020. Il nome è dovuto al fatto che vennero scoperto usando eROSITA, uno degli strumenti del telescopio spaziale Spektr-RG. Queste strutture sono associate ad altre già conosciute in precedenza, le bolle di Fermi.

Era il tipo di scoperta che rappresenta l’inizio di una nuova fase di studi, in questo caso per capire la natura e l’origine delle bolle di eROSITA. Gli autori di questo nuovo studio hanno usato i dati raccolti in molte indagini astronomiche condotte in diverse bande coprendo l’intero spettro elettromagnetico. Ciò ha permesso di ottenere il primo studio multi-lunghezza d’onda delle bolle di eROSITA dalla loro scoperta.

Analisi dei dati e analisi teorica sono state combinate per studiare le bolle di eROSITA. Il risultato ha rivelato l’alone galattico magnetizzato e indica che le bolle sono generate da intensi deflussi di gas a loro volta generati dalla morte esplosiva delle stelle in supernove. Le strutture filamentose dei campi magnetici sono legate a venti la cui temperatura raggiunge i 3,5 milioni di gradi Kelvin che vengono espulsi dal disco della Via Lattea e alimentati dalle regioni di formazione stellare alla fine della barra galattica, la struttura che attraversa la galassia ed è composta di stelle.

Deflussi di questo tipo possono essere generati dall’accrescimento dei dischi che circondano buchi neri supermassicci al centro di galassie attive. Ciò aveva portato all’ipotesi che le bolle di eROSITA fossero state generate durante un episodio di attività di Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, avvenuto nel passato. Il fatto che potenti deflussi vengano espulsi oggi che Sagittarius A* è quiescente suggerisce che ciò possa essere un fenomeno comune in altre galassie che non hanno nuclei attivi.

He-Shou Zhang, ricercatore dell’INAF di Milano e primo autore di questo studio, ha spiegato che questo studio apre nuove frontiere nella nostra comprensione dell’alone galattico e contribuirà ad approfondire la nostra conoscenza dell’ecosistema di formazione stellare della Via Lattea. Ciò significa che porta un progresso ma gli studi continueranno perché l’ecosistema galattico sta mostrando una complessità che era sconosciuta tra Sagittarius A*, stelle che si formano e muoiono, le bolle di eROSITA, le bolle di Fermi e magari altro ancora.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *