Poche ore fa le 4 sonde spaziali MMS (Magnetospheric Multiscale Mission) sono state lanciate su un razzo vettore Atlas V 421 da Cape Canaveral. Dopo quasi due ore le navicelle hanno cominciato a separarsi dall’ultimo stadio del razzo, una alla volta a intervalli di circa cinque minuti. È solo l’inizio di una complessa fase di test, di dispiegamento delle aste con i sensori e di posizionamento delle sonde in una configurazione a tetraedro che durerà oltre cinque mesi.
La missione MMS è davvero ambiziosa perché è basata sul lavoro di una costellazione di 4 sonde spaziali identiche che dovranno operare assieme in una formazione a tetraedro per poter effettuare rilevazioni tridimensionali. Lo scopo è quello di studiare la magnetosfera terrestre in un modo più sofisticato di quelli tentati in precedenza.
In particolare, le sonde spaziali studieranno il fenomeno della riconnessione magnetica. Si tratta di un processo in plasma altamente conduttivo in cui la topologia magnetica viene riordinata e l’energia magnetica viene convertita in energia cinetica e termica e nell’accelerazione di particelle.