ESO

Blog che parlano delle attività dell’ESO (European Southern Observatory)

Il sistema HIP 81208 visto da SPHERE

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta la scoperta di un oggetto che potrebbe essere un pianeta gigante gassoso o una nana bruna nel sistema HIP 81208. Un team di ricercatori ha analizzato dati dall’archivio delle osservazioni condotte con lo strumento SPHERE montato sul VLT in Cile scoprendo un oggetto che è stato catalogato come HIP 81208 Cb in orbita attorno alla più piccola delle due stelle di questo sistema binario. Una nana bruna era stata scoperta attorno alla stella più massiccia assieme alla stella più piccola e più lontana in un’analisi pubblicata qualche tempo fa anch’essa in un articolo su “Astronomy & Astrophysics”. La nuova scoperta rende HIP 81208 un cosiddetto sistema quadruplo gerarchico, il primo di questo tipo scoperto usando un sistema basato cattura di immagini dirette.

La nebulosa Sh2-284 (Immagine ESO/VPHAS+ team. Acknowledgement: CASU)

Un’immagine catturata dallo strumento OmegaCAM montato sul VST dell’ESO in Cile mostra dettagli della nebulosa catalogata come Sh2-284. Fa parte della VST Photometric Hα Survey of the Southern Galactic Plane and Bulge (VPHAS+), un’indagine che ha incluso oltre 500 milioni di oggetti nella Via Lattea per migliorare le nostre conoscenze dei cicli vitali delle stelle. Sh2-284 è una sorta di culla stellare la cui forma è stata paragonata a quella a quella del musetto di un gatto e per questo soprannominata “gatto sorridente”.

La regione Lupus 2 (Immagine ESO/Meingast et al.)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta una panoramica dei risultati dell’indagine VISTA Star Formation Atlas (VISIONS), che aveva lo scopo di osservare aree di formazione stellare visibili dall’emisfero meridionale. Un team di ricercatori ha assemblato oltre un milione di immagini agli infrarossi catturate nel corso di cinque anni dal telescopio VISTA dell’ESO in Cile per creare un atlante di cinque culle stellari nel vicinato cosmico. Si tratta di una delle indagini riguardanti i processi di formazione stellare con lo scopo di comprenderne meglio le varie fasi.

La Nebulosa Cono vista dallo strumento FORS2 del VLT (Immagine ESO)

L’ESO ha pubblicato un’immagine della Nebulosa Cono catturata usando lo strumento FOcal Reducer and low dispersion Spectrograph 2 (FORS2) montato sul Very Large Telescope (VLT) come parte delle celebrazioni del 60° anniversario della creazione di quest’organizzazione per la ricerca astronomica. La convenzione per la creazione dello European Southern Observatory venne firmata il 5 ottobre 1962 e ha portato alla costruzione di telescopi all’avanguardia, anche in collaborazione con altre organizzazioni. 60 anni di astronomia vengono celebrati anche con una campagnia di osservazioni che tra le altre cose ha catturato l’immagine della Nebulosa Cono.

La Nebulosa Fiamma con la nebulosa NGC 2023 sulla destra (Immagine ESO/Th. Stanke)

Un articolo accettato per la pubblicazione sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta un compendio dei primi risultati di un’indagine astronomica chiamata ALCOHOLS che riguarda il complesso molecolare di Orione. Per l’occasione, l’ESO ha pubblicato immagini della Nebulosa Fiamma di Orione, una delle aree di formazione stellare all’interno di quel complesso. I ricercatori guidati dall’allora astronomo dell’ESO Thomas Stanke hanno usato lo strumento SuperCam montato sul radiotelescopio APEX per mappare la presenza di monossido di carbonio in quell’area. Nonostante il suo nome e l’aspetto che ha nelle immagini, la Nebulosa Fiamma è molto fredda, con temperature che sono generalmente di pochi gradi sopra lo zero assoluto.