Lune

Un insieme di quelle che vengono chiamate super immagini che mostrano i punti vulcanici caldi di Io in diversi momenti in cui questa luna è stata oggetto di osservazioni

Un articolo pubblicato sulla rivista “Geophysical Research Letters” riporta la più accurata mappa finora creata dei vulcani di Io, una delle lune galileiane del pianeta Giove. Un team di ricercatori guidato da Francesca Zambon dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) ha usato dati raccolti dallo strumento JIRAM della sonda spaziale Juno, una missione della NASA che vede la collaborazione dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e dell’INAF proprio per quanto riguarda JIRAM. Le rilevazioni hanno permesso di individuare 242 punti vulcanici caldi (hot spot) dei quali 23 che non erano stati rilevati in precedenza. I nuovi punti caldi sono stati individuati soprattutto nelle regioni polari, un risultato possibile grazie all’orbita di Juno.

Immagine radar del cratere Tycho sulla Luna (Immagine NRAO/AUI/NSF)

Una nuova immagine del cratere Tycho sulla Luna è la più dettagliata catturata finora dalla Terra. Una collaborazione tra Green Bank Observatory (GBO), National Radio Astronomy Observatory (NRAO), Raytheon Intelligence & Space (RI&S) e Green Bank Telescope (GBT) ha prodotto l’immagine grazie a una nuova tecnologia radar che ha migliorato notevolmente le applicazioni astronomiche dei radar. Immagini della superficie lunare sono solo l’inizio perché altri oggetti possono essere esaminati per creare immagini molto più dettagliate di quanto i radar potessero fare prima. Questo risultato può essere ottenuto con trasmettitori radar a bassa potenza.

un'immagine catturata dallo strumento IoIO il 9 novembre 2022 che mostra la nube di emissioni di sodio dall'eruzione proveniente da Io

Una violenta eruzione è stata rilevata su Io, una delle lune di Giove, da Jeff Morgenthaler usando l’Io Input/Output observatory (IoIO) del Planetary Science Institute (PSI). Lo scienziato di quest’organizzazione no profit che ha sede in Arizona sta monitorando Io fin dal 2017 osservando diverse eruzioni ma quella dell’autunno 2022 è stata la più violenta. Questo monitoraggio può essere utile anche alla missione della sonda spaziale Juno della NASA, in orbita attorno a Giove, che ha in programma per il dicembre 2023 un passaggio ravvicinato a Io in cui i suoi strumenti potranno compiere rilevazioni dei gas emessi come il sodio e lo zolfo ionizzato.

Europa vista dalla sonda spaziale Juno (Immagine Image data: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS elaborazione Björn Jónsson)

La NASA ha rilasciato immagini di Europa, uno dei cosiddetti satelliti galileiani di Giove, catturate dalla sua sonda spaziale Juno durante un passaggio ravvicinato condotto il 29 settembre scorso. La JunoCam è stata lo strumento principale per questo tipo di lavoro ma per l’occasione uno scatto ravvicinato è stato catturato anche dalla SRU (Stellar Reference Unit), uno strumento generalmente usato per orientare Juno tramite l’osservazione delle stelle. Le foto scattate dalla JunoCam sono state elaborate da alcuni dei cosiddetti cittadini scienziati, persone non professioniste che offrono un contributo per una loro passione personale.

Nettuno, i suoi anelli e alcune lune visti dal telescopio spaziale James Webb (Immagine NASA, ESA, CSA, STScI. Elaborazione immagine: Joseph DePasquale (STScI))

Immagini di Nettuno catturate dal telescopio spaziale James Webb mostrano dettagli del pianeta e dei suoi anelli con una chiarezza paragonabile solo a quelle scattate nel 1989 dalla sonda spaziale Voyager 2 della NASA durante un passaggio ravvicinato al pianeta. Le osservazioni hanno permesso di catturare dettagli di molte tempeste esistenti nell’atmosfera di Nettuno, compresa la Grande Macchia Scura. Webb ha fotografato anche Tritone e sei delle lune più piccole.