Stelle

Centaurus A

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” descrive una ricerca sull’influenza dei buchi neri supermassicci sulla formazione stellare nelle grandi galassie. Un team di ricercatori ha analizzato quel meccanismo di feedback concludendo che c’è una correlazione tra la massa di quei buchi neri e l’effetto di inibizione della formazione di nuove stelle.

Concetto artistico del sistema di TRAPPIST-1 (Immagine NASA/JPL-Caltech)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” descrive una ricerca che cerca di fornire una stima delle possibilità per i 7 pianeti del sistema della stella nana ultra-fredda TRAPPIST-1 di mantenere un’atmosfera. Un team di ricercatori ha creato simulazioni che tenessero conto delle caratteristiche del vento stellare di TRAPPIST-1 e della possibile velocità a cui l’atmosfera dei pianeti verrebbe strappata via da esso. La conclusione è che i due pianeti più esterni potrebbero mantenere un’atmosfera per miliardi di anni.

In senso orario dal riquadro in alto a sinistra, l'evoluzione di una stella di Wolf-Rayet (Immagine cortesia V. Dwarkadas e D. Rosenberg. Traduzione di Media Inaf)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” descrive una ricerca che offre una nuova spiegazione alla nascita del sistema solare. Un team di scienziati guidati da Vikram Dwarkadas dell’Università di Chicago ha raccolto una serie di indizi che suggeriscono la possibilità che all’interno del guscio di una stella gigante del tipo chiamato di Wolf-Rayet vi siano state le condizioni che hanno innescato la formazione del Sole assieme ai suoi pianeti e a tutti gli altri oggetti minori.

Rappresentazione artistica della stella K2-106 e dei suoi due pianeti (Immagine cortesia TNG / Vincenzo Guido, Emilio Molinari)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” descrive lo studio di due super-Terre nel sistema della stella K2-106. Un team di astronomi guidati da Eike W. Guenther dell’Osservatorio statale della Turingia di Tautenburg, in Germania che include tre membri del Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino, ha usato vari telescopi tra cui il Telescopio nazionale Galileo (TNG) alle Canarie per raccogliere i dati necessari a determinare le caratteristiche dei due esopianeti. La conclusione è che sono entrambi più grandi della Terra ma uno è insolitamente denso mentre l’altro ha una densità decisamente inferiore.

Rappresentazione artistica della stella RZ Piscium circondata da masse di gas e polvere (Immagine NASA's Goddard Space Flight Center/CI Lab)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astronomical Journal” descrive una ricerca sulla giovane stella RZ Piscium che offre una spiegazione alle strane variazioni della sua luminosità. Un team di astronomi ha usato rilevazioni effettuate con l’osservatorio spaziale XMM-Newton dell’ESA, il telescopio Shane presso il Lick Observatory in California e il telescopio Keck alle Hawaii concludendo che probabilmente RZ Piscium sta distruggendo almeno alcuni pianeti del suo sistema stellare o due pianeti ricchi di gas si sono scontrati.