February 2015

Concetto artistico del sistema di Kepler444 (Immagine Tiago Campante/Peter Devine)

Usando i dati rilevati dal telescopio spaziale Kepler, un gruppo di ricercatori guidati da astrosismologi dell’Università di Birmingham ha scoperto 5 pianeti che orbitano attorno alla stella Kepler-444. Si tratta di pianeti rocciosi di piccole dimensioni. Il più piccolo ha dimensioni simili a quelle di Mercurio, il più grande ha un diametro circa tre quarti di quello della Terra. Un’altra caratteristica particolare è che la stella Kepler-444 è antichissima, con un’età stimata attorno agli 11,2 miliardi di anni.

Vista di Planck dell'area osservata dall'esperimento BICEP2 (Immagine ESA/Planck Collaboration. Acknowledgment: M.-A. Miville-Deschênes, CNRS – Institut d’Astrophysique Spatiale, Université Paris-XI, Orsay, France)

Nel marzo 2014, l’annuncio che l’esperimento BICEP2 (Background Imaging of Cosmic Extragalactic Polarization) aveva rilevato onde gravitazionali nelle perturbazioni della radiazione cosmica di fondo presente nell’universo era stata sensazionale. Quest’eco dell’inflazione cosmica avvenuta subito dopo il Big Bang era una scoperta straordinaria. Purtroppo, una collaborazione tra l’esperimento BICEP2 e il team del telescopio spaziale Planck dell’ESA ha stabilito che non si trattava di onde gravitazionali ma probabilmente di emissioni causate dalla polvere galattica.