
La NASA ha confermato che il Mars Rover Curiosity ha ripreso a lavorare dopo il problema dovuto a un corto circuito transitorio di fine febbraio che aveva spinto il controllo missione a bloccarne l’attività. In particolare, il braccio robotico che era stato bloccato ha potuto finalmente depositare il campione di roccia polverizzata nell’interno di Curiosity per procedere alla sua analisi.
Il sistema di protezione del Mars Rover Curiosity aveva bloccato l’attività il 27 febbraio, il sol (giorno marziano) 911 della missione. Il team della NASA che gestisce Curiosity l’aveva lasciato fermo per evitare il rischio che il problema si aggravasse mentre veniva diagnosticato.
Nei giorni successivi al blocco delle attività, il problema è stato circoscritto ai meccanismi del braccio robotico. Esso usa sia sistemi rotanti che di percussione per penetrare nelle rocce marziane e prelevare campioni di polvere dei materiali polverizzati dalla trivella.
Quando il corto circuito transitorio è stato rilevato, il braccio robotico del Mars Rover Curiosity stava utilizzando il meccanismo di percussione. Il team della NASA ha effettuato una serie di test e il 5 marzo usando quel meccanismo è avvenuto un corto circuito durato meno di un centesimo di secondo.
Al controllo missione possono stabilire i parametri che determinano un blocco di sicurezza al Mars Rover Curiosity. Il corto circuito avvenuto il 27 febbraio può essere stato molto breve come quello riprodotto durante i test ed essere stato sufficiente a far scattare la protezione.
I dati raccolti durante la fase di test continueranno a essere analizzati per cercare di capire meglio le cause di questi corti circuiti transitori. Se verrà appurato che essi avvengono solo quando il braccio robotico effettua certi movimenti, sarà possibile programmare Curiosity per usarlo in maniera diversa o almeno limitare le azioni potenzialmente pericolose.
Eventi così brevi non possono danneggiare il Mars Rover Curiosity, che è stato costruito per resistere a fluttuazioni di corrente che potrebbero mettere fuori uso una normale apparecchiatura elettronica. Tuttavia, alla NASA sono molto prudenti con un robot che ovviamente non può essere riparato in caso di guasti.
Dopo due settimane di attesa, lo strumento di analisi CheMin (Chemistry and Mineralogy) ha ricevuto il campione di roccia polverizzata. Forse i risultati non saranno nulla di particolarmente interessante ma gli scienziati della missione Curiosity sono lo stesso estremamente curiosi di averli dopo la lunga attesa.
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