Durante lo scorso week end, la sonda spaziale Rosetta dell’ESA ha effettuato un nuovo passaggio ravvicinato a circa 14 chilometri di distanza dalla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko. Ciò significa che non si è avvicinata tanto quanto in febbraio tuttavia la crescente attività della cometa ha provocato alcuni problemi a Rosetta. Tra le conseguenze ha avuto serie difficoltà di comunicazioni con il centro controllo missione dell’ESA.
La sublimazione del ghiaccio contenuto nella cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko sta aumentando con il suo avvicinamento al Sole. Dal punto di vista scientifico, quest’attività è estremamente interessante ma nei giorni scorsi si è rivelata anche un’insidia per la sonda spaziale Rosetta.
Avvicinandosi alla superficie della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, Rosetta ha dovuto volare in mezzo a gas e polveri. Ciò comporta un certo effetto di trascinamento, che si fa sentire in particolare sui suoi pannelli solari. Il problema principale però si è fatto sentire sugli inseguitori stellari, i dispositivi della sonda usati per navigare riconoscendo la configurazione delle stelle nel cielo.
Gli inseguitori stellari sono usati anche per controllare l’orientamento della sonda spaziale Rosetta tramite una funzione di riconoscimento automatico degli schemi delle stelle. Ciò serve anche a mantenere l’orientamento della sua antenna verso la Terra per poter inviare e ricevere i segnali dalle stazioni al suolo.
Nel corso del passaggio ravvicinato di fine marzo, gli inseguitori stellari hanno cominciato ad avere problemi a mantenere la posizione delle stelle. I gas e le polveri emesse dalla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko producevano una sorta di rumore di fondo causando l’apparizione di centinaia di “false stelle” che hanno confuso per molte ore il sistema.
Errori di assetto hanno portato a orientare l’antenna della sonda spaziale Rosetta in maniera errata, causando grosse difficoltà di comunicazione. I problemi sono stati tali che il computer di bordo è entrato nel cosiddetto “safe mode”, quello che avviene quando una navicella incontra parametri di volo anomali che non riesce a correggere perciò cessa l’utilizzo dei suoi strumenti per evitare il rischio di danneggiarli.
Tra domenica e lunedi, il team che si occupa della missione Rosetta è riuscito a riprendere le comunicazioni con la sonda spaziale e a ripristinare il suo corretto stato di funzionamento. Ciò ha permesso anche di ricevere i dati rilevati dai suoi strumenti, comprese le fotografie scattate dalla sua NAVCAM.
Qualche problema agli inseguitori stellari della sonda spaziale Rosetta era stato dato già nel passaggio ravvicinato di febbraio ma non in maniera seria, tanto che non c’erano state conseguenze. È chiaro che la maggiore attività della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko ha influito pesantemente sul loro funzionamento.
Durante il “safe mode”, la sonda spaziale Rosetta si è allontanata dalla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko e ieri una manovra è stata eseguita con successo per modificarne la traiettoria in modo che vi si avvicini nuovamente. Nel frattempo, il team che si occupa della missione è al lavoro per valutare come procedere nelle prossime operazioni per andare avanti con le ricerche scientifiche limitando allo stesso tempo i rischi per Rosetta.
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