
La NASA ha annunciato la creazione della coalizione NExSS (Nexus for Exoplanet System Science), un’iniziativa dedicata alla ricerca della vita su pianeti all’esterno del sistema solare. Si tratta di mettere assieme varie discipline perché questa ricerca va oltre la sola astronomia: ad esempio, è di interesse per ricercatori che si occupano di scienza planetaria e clima.
La coalizione NExSS sfrutterà professionalità di vario tipo provenienti da diverse comunità scientifiche supportate dalla NASA. Ne faranno parte vari scienziati che già lavorano in vari centri della NASA ma anche altri da dieci diverse università e due istituti di ricerca. Le selezioni sono avvenute da proposte sottoposte al Science Mission Directorate della NASA.
Il team “Exoplanets Unveiled”, guidato da James Graham, si concentrerà sul un ricerca connessa alle proprietà dei sistemi esoplanetari. La domanda specifica a cui cercheranno di rispondere riguarda la loro formazione, evoluzione e il potenziale per ospitare forme di vita.
Il team EOS (Earths in Other Solar Systems), guidato da Daniel Apai, combinerà osservazioni astronomiche di esopianeti e sistemi planetari in formazione con potenti simulazioni informatiche e studi all’avanguardia di meteoriti risalenti alla prima fase della storia del sistema solare. Lo scopo è quello di capire come si formino i pianeti simili alla Terra e come gli ingredienti fondamentali per la vita, cioè molecole contenenti carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno, vengono portate su questi mondi.
Un team della Arizona State University a Phoenix, guidato da Steven Desch, userà un approccio simile. I ricercatori metteranno l’abitabilità planetaria in un contesto chimico per produrre una “tavola periodica dei pianeti”. Le scoperte di questo team saranno utili agli altri team che creano modelli di atmosfere di altri mondi.
Il team “Living, Breathing Planet Team”, guidato da William B. Moore, studierà come la perdita di idrogeno e altri composti dell’atmosfera ha modificato la chimica e le condizioni sulla superficie dei pianeti del sistema solare e oltre. Lo scopo è quello di determinare l’abitabilità nel passato e nel presente di Marte e anche di Venere per formare le basi per identificare esopianeti abitabili.
Il team dell’Astrobiology Institute’s Virtual Planetary Laboratory della NASA all’Università di Washington a Seattle, fondato nel 2001, verrà assorbito nella coalizione NExSS. Questo team, guidato da Victoria Meadows, combinerà conoscenze in vari campi per capire quali fattori influenzano l’abitabilità degli esopianeti. Un altro scopo è quello di studiare le possibilità di rilevare i segni di abitabilità e di vita su di essi.
Sono stati scelti altri cinque team della porzione Planetary Science Division dell’ExRP (Exoplanets Research Program). essi contribuiranno con combinazioni uniche di conoscenze per comprendere le origini fondamentali dei sistemi esoplanetari attraverso studi in laboratorio o tramite osservazioni.
Altri team di varie università e del SETI Institute contribuiranno in vari modi alla coalizione NExSS. Gli strumenti costruiti negli ultimi decenni hanno permesso di scoprire alcune migliaia di esopianeti aumentando incredibilmente le nostre conoscenze sui sistemi esoplanetari ma questo è solo l’inizio.
Le missioni previste per i prossimi anni permetteranno di ottenere dati ancor più accurati sugli esopianeti già scoperti e di scoprirne molti altri. La coalizione NExSS permetterà di coordinarne l’analisi per capire davvero quali possano essere abitabili e trovare forme di vita aliene. È per questo che all’inizio di questo mese Ellen Stofan, scienziato capo della NASA, ad un evento dell’agenzia ha dichiarato nel corso della nostra vita potremmo finalmente avere una risposta alla domanda se siamo soli nel sistema solare e oltre.
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