
La NASA ha confermato che qualche ora fa la sonda spaziale Messenger ha terminato la sua missione schiantandosi sulla superficie del pianeta Mercurio. Messenger aveva esaurito il propellente e negli ultimi tempi erano state programmate varie manovre per allungarne di qualche giorno la vita. Alla fine, anche l’elio normalmente usato per la pressurizzazione del propellente era stato rilasciato in un getto che aveva dato l’ultima spinta alla sonda. Si conclude così una missione di grande successo che ci ha permesso di scoprire molte cose su Mercurio.
La sonda spaziale Messenger è stata lanciata il 3 agosto 2004 su un razzo vettore Delta II 7925. Mercurio è il pianeta più vicino al Sole e ciò significa che è anche quello che si muove più velocemente. Per questo motivo, Messenger ha compiuto una complessa traiettoria in cui è passata vicina a vari pianeti per acquistare velocità tramite un effetto di fionda gravitazionale.
Il primo passaggio ravvicinato al pianeta Mercurio è stato fatto dalla sonda spaziale Messenger il 14 gennaio 2008 ma sono state necessarie altre manovre perché potesse finalmente entrare nella sua orbita, il 18 marzo 2011. Si trattava di un’orbita molto ellittica, che normalmente andava tra i 200 e i 15.000 chilometri di distanza dal pianeta. Nel corso della missione l’orbita è stata modificata varie volte.
La missione primaria della sonda spaziale Messenger è durata un anno ma è stata successivamente estesa due volte. Durante questi quattro anni ha fornito un’enorme quantità di dati che ci hanno permesso di imparare molte cose su un pianeta che era poco conosciuto.
I dati rilevati dalla sonda spaziale Messenger hanno fatto luce sull’attività vulcanica avvenuta in passato sul pianeta, che ha influenzato notevolmente sulla sua attuale geologia. Tra le scoperte c’è quella sul campo magnetico anomalo di Mercurio, molto più debole di quello della Terra e orientato verso il nord del centro del pianeta.
La missione della sonda spaziale Messenger ha fornito molte informazioni sulla geologia di Mercurio ma anche sulla sua tenue atmosfera e sulle sostanze chimiche presenti sul pianeta. Ha anche confermato l’esistenza di ghiaccio d’acqua nelle regioni polari di Mercurio, teorizzata da molto tempo.
Le scoperte effettuate grazie alla missione Messenger sono molto intriganti dal punto di vista scientifico. Mercurio sembrava un pianeta poco interessante che poteva essere apprezzato solo da qualche scienziato, invece ha mostrato alcune caratteristiche che dimostrano che dovunque nel sistema solare ci possono essere luoghi ricchi di sorprese.
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