
Un articolo pubblicato sulla rivista “Astrophysical Journal” descrive la scoperta della galassia più luminosa dell’universo effettuata usando i dati del telescopio spaziale WISE della NASA. Conosciuta come WISE J224607.57-052635.0, emette una luce pari a quella di oltre trecentomila miliardi di soli. Essa appartiene alla classe ELIRG (Extremely Luminous Infrared Galaxy), galassie estremamente luminose agli infrarossi, recentemente identificate grazie a WISE.
La galassia WISE J224607.57-052635.0 e altre di classe ELIRG sono state trovate esaminando immagini del cielo scattate dal telescopio spaziale WISE (Wide-field Infrared Survey Explorer) nel 2010. Si tratta quindi di dati raccolti nella prima fase di attività di WISE, prima che terminasse la sua missione primaria e la NASA decidesse di riattivarlo nella missione NEOWISE.
È normale che i risultati delle osservazioni vengano riesaminati anche dopo anni, in questo caso sfruttando strumenti capaci di esaminare il cielo agli infrarossi. Questo nuovo studio ha trovato un totale di 20 galassie di classe ELIRG che non erano state individuate prima perché sono molto lontane e la polvere trasforma la loro forte luce visibile in un’incredibile emissione di luce infrarossa.
Un altro studio effettuato usando il telescopio spaziale WISE ha permesso di stabilire che circa la metà delle galassie più luminose è ben visibile solo agli infrarossi. Tra queste c’è anche WISE J224607.57-052635.0, la cui straordinaria luminosità potrebbe essere dovuta alla crescita di un buco nero supermassiccio al suo centro.
È normale che le galassie abbiano un buco nero supermassiccio nel loro nucleo con gas e materiali vari che vi si avvicinano scaldandosi molto e causando quindi emissioni di radiazioni elettromagnetiche anche molto forti. Nel caso della galassia WISE J224607.57-052635.0, l’anomalia sta nel fatto che essa è a 12,5 miliardi di luce dalla Terra, perciò la vediamo com’era quando l’universo era ancora giovane. Gli astronomi non si aspettavano un buco nero così massiccio in una galassia ancora giovane.
È possibile che il buco nero al centro della galassia WISE J224607.57-052635.0 fosse già molto massiccio alla sua nascita. Un’altra possibilità è connessa a quello che è chiamato limite di Eddington dell’alimentazione di un buco nero. Quando i gas cadono verso un buco nero e si scaldano, emettono radiazioni elettromagnetiche. Esse generano una pressione che allontana il gas, limitando il ritmo di alimentazione del buco nero.
In passato, sono stati già osservati casi in cui buchi neri hanno violato questo limite. Nel caso di quello al centro della galassia WISE J224607.57-052635.0, il limite potrebbe essere stato violato ripetutamente. In quel caso, il buco nero supermassiccio potrebbe essere cresciuto in maniera molto rapida.
La terza possibilità è basata su un altro aggiramento del limite di Eddington. Se la rotazione del buco nero è sufficientemente lenta, può catturare materiali a un ritmo più elevato rispetto a uno che ruota velocemente. Ciò perché una rotazione più rapida provoca un maggior riscaldamento del gas, quindi una maggior emissione di radiazioni elettromagnetiche e una maggiore pressione che allontana i gas dal buco nero.
Il prossimo passo nella ricerca su queste strane galassie consisterà nel cercare di misurare con precisione la massa dei buchi neri al loro centro. Ciò permetterà di capire meglio le loro caratteristiche per per risolvere il mistero della loro dimensione e ottenere maggiori informazioni sull’evoluzione delle galassie in generale.