Dettagli di una fabbrica di stelle e pianeti in una galassia lontana visti dal telescopio ALMA

Immagini della galassia SDP.81. A sinistra un'immagine del telescopio spaziale Hubble, al centro vista come anello di Einstein e a destra vista dopo l'elaborazione che correbbe l'effetto di lente gravitazionale (Immagine ALMA (NRAO/ESO/NAOJ)/Y. Tamura (The University of Tokyo)/Mark Swinbank (Durham University))
Immagini della galassia SDP.81. A sinistra un’immagine del telescopio spaziale Hubble, al centro vista come anello di Einstein e a destra vista dopo l’elaborazione che correbbe l’effetto di lente gravitazionale (Immagine ALMA (NRAO/ESO/NAOJ)/Y. Tamura (The University of Tokyo)/Mark Swinbank (Durham University))

Il telescopio ALMA, (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) dell’ESO in Cile ha permesso di scattare le più dettagliate immagini mai ottenute di una galassia chiamata HATLAS J090311.6+003906 oppure SDP.81. Essa dista circa 11,4 miliardi di anni luce dalla Terra e la sua luce viene distorta dal fenomeno chiamato lente gravitazionale. Una galassia tra essa e la Terra distorce la sua luce con la sua enorme gravità e la conseguenza è che noi vediamo un anello quasi perfetto, chiamato anello di Einstein.

ALMA è un telescopio formato da una serie di antenne completata poco più di due anni fa. Esse formano un array che lavora in perfetta sincronia come un unico enorme telescopio. In questo modo, esso ha potuto catturare immagini della galassia SDP.81 con una risoluzione fino a sei volte superiore a quelle scattate agli infrarossi dal telescopio spaziale Hubble.

Queste nuove immagini sono state analizzate in maniera indipendente da sette gruppi diversi di scienziati. Queste ricerche hanno rivelato molte nuove informazioni sulla galassia SDP.81 tra cui le sue strutture interne. In particolare, è stato possibile individuare nubi di polvere che si ritiene siano fabbriche di sistemi solari.

I dettagli mai visti prima sono stati ottenuti usando sofisticati algoritmi per elaborare le immagini per compensare la distorsione causata dall’effetto di lente gravitazionale. In sostanza, nella ricostruzione risultante l’anello visibile nella sezione centrale dell’immagine è diventato la fotografia corretta di una galassia visibile nella sezione di destra dell’immagine.

Noi vediamo la galassia SDP.81 com’era 11,4 miliardi di anni fa, quando l’universo aveva solo 2,4 miliardi di anni fa circa. La conseguenza è che noi stiamo vedendo la formazione di stelle antichissime e che molte di esse sono già morte. Quelle enormi nubi di gas sono state paragonate a una versione molto più grande della nebulosa di Orione e una quantità notevole di stelle potrebbe esservi nata.

ALMA sta permettendo osservazioni di galassie molto lontane con dettagli senza precedenti. Nel caso della galassia SDP.81, le analisi continueranno ancora, ad esempio per capire se essa sia il frutto di uno scontro tra due galassie. La possibilità di esaminare in maniera così approfondita aree dell’universo così lontane è un notevole aiuto per le ricerche astronomiche.

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