
Un articolo sulla rivista “Astrophysical Journal” descrive una ricerca sui quasar condotta usando il telescopio spaziale Hubble. Questi oggetti incredibilmente brillanti sono stati osservati nella fase di formazione, quand’erano in un certo senso adolescenti. Le osservazioni confermano l’ipotesi che i quasar sono generati da collisioni galattiche che alimentano il buco nero supermassiccio al loro centro.
I quasar sono conosciuti da ormai circa 50 anni ma siccome sono situati in altre galassie spesso lontane miliardi di anni luce stiamo ancora scoprendo i loro segreti. La fonte di energia che genera la straordinaria brillantezza dei quasar è stata individuata nel buco nero al centro di quelle galassie ma rimaneva da capire cosa potesse alimentarli in maniera tale da raggiungere tali livelli.
Secondo una teoria, la fusione tra due galassie potrebbe essere la causa scatenante che “accende” un quasar. Un team di ricercatori ha usato la Wide Field Camera 3 del telescopio spaziale Hubble per esaminare un campione di 11 quasar agli infrarossi, in modo da poter esaminare la galassia che li ospita.
La brillantezza estremamente intensa dei quasar è un problema perché copre il resto della galassia ospite ma ci sono casi in cui il quasar è avvolto da un’enorme quantità di polvere. La conseguenza è che essa indebolisce la sua luce e la galassia può essere osservata agli infrarossi.
Il risultato è che i quasar più brillanti sono risultati essere in galassie che si stavano fondendo. I ricercatori hanno potuto osservare questi quasar in un periodo in cui stavano crescendo rapidamente. Si tratta di un periodo caotico ed Eilat Glikman del Middlebury College nel Vermont, principale autrice di questo studio, l’ha paragonato all’adolescenza.
Quando due galassie si scontrano e cominciano a fondersi, l’equilibrio gravitazionale al loro interno viene sconvolto. La conseguenza è che le forze gravitazionali fanno precipitare almeno parte del disco di gas attorno al buco nero supermassiccio al centro di una galassia verso di esso. L’effetto è un aumento notevole delle emissioni di radiazioni elettromagnetiche fino a raggiungere i livelli eccezionali dei quasar.
I quasar osservati esistevano all’epoca del picco dell’attività di formazione stellare, circa 12 miliardi di anni fa. L’universo era piccolo perciò le collisioni tra galassie erano molto più frequenti. Quelle galassie erano giovani perciò contenevano maggiori quantità di polvere e gas che, oltre a formare stelle, potevano alimentare il buco nero supermassiccio al loro centro.
Nell’aprile 2015, un’altra ricerca sui quasar aveva osservato, sempre con il telescopio spaziale Hubble, ciò che rimaneva di antichi quasar ormai esauriti. Anche in quella ricerca erano stati trovati alcuni indizi che facevano pensare che almeno in alcuni casi c’erano state fusioni galattiche. Pian piano gli scienziati stanno mettendo assieme le informazioni su questi fenomeni che influenzano notevolmente l’evoluzione delle galassie.