
Un articolo in fase di pubblicazione sulla rivista “The Astrophysical Journal” descrive la scoperta di una galassia chiamata CR7 vista com’era all’epoca dell’universo primordiale in cui sono state trovate stelle di prima generazione. Questa ricerca è stata effettuata usando soprattutto il Very Large Telescope dell’ESO ma sono stati usati anche dati raccolti dal W. M. Keck Observatory, dal Subaru Telescope e dal telescopio spaziale Hubble.
Finora l’esistenza di stelle di prima generazione era solo un concetto teorico. Esse sono conosciute come stelle di Popolazione III perché gli astronomi avevano già classificato le stelle della Via Lattea come Popolazione I e Popolazione II, a seconda delle loro caratteristiche, anche se sono più giovani.
Un team guidato da David Sobral dell’Institute of Astrophysics and Space Sciences, della Faculty of Sciences dell’Università di Lisbona in Portogallo e del Leiden Observatory nei Paesi Bassi ha usato il VLT per osservare galassie antichissime. Parliamo di un periodo conosciuto come reionizzazione, perché la luce delle prime stelle interagì con il gas presente in grande abbondanza nell’universo ionizzandolo e quindi separando gli elettroni dai protoni.
Usando il VLT e gli altri telescopi, gli astronomi hanno scoperto varie galassie molto brillanti e molto giovani. Tra di esse la più brillante è quella chiamata CR7. Questa galassia è così brillante grazie a stelle che erano di dimensioni enormi ed erano formate dall’idrogeno primordiale creato dopo il Big Bang. Sono le prime stelle che hanno creato altri elementi più pesanti.
Gli strumenti X-shooter e SINFONI (Spectrograph for INtegral Field Observations in the Near Infrared) del VLT hanno trovato forti emissioni di elio ionizzato nella galassia CR7 ma nessun segno di elementi più pesanti. Si tratta di una prova che si tratta di un gruppo di stelle di Popolazione III perché esse contengono solo idrogeno, elio e qualche traccia di litio, gli elementi creati dopo il Big Bang.
David Sobral e i suoi collaboratori hanno pianificato ulteriori osservazioni con VLT, Hubble e anche ALMA per verificare la loro scoperta. Trovare quelle stelle primordiali è difficile perché potevano raggiungere masse centinaia di volte quella del Sole e ciò significa che la loro vita era molto breve perché consumavano l’idrogeno a una velocità enorme.
Osservare stelle di prima generazione è importante perché ci mostrano la prima fase di creazione di elementi pesanti. Per capirci, si tratta di tutti gli elementi diversi da idrogeno, elio e litio, gli stessi che sono stati sparsi per l’universo dalle supernove che hanno segnato la fine di quelle stelle. Sono gli stessi elementi di cui siamo fatti anche noi.