
Un articolo sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” descrive uno studio sulla galassia SAGE0536AGN e in particolare sul buco nero supermassiccio al suo centro, che è 30 volte più grande di quanto ci si aspetterebbe. Questo è il risultato delle misurazioni condotte da un team di astronomi della Keele University e della University of Central Lancashire, un’anomalia tutta da spiegare.
La galassia SAGE0536AGN è stata scoperta nel 2011 analizzando dati raccolti dal telescopio spaziale Spitzer della NASA. Secondo le stime, ha almeno 9 miliardi di anni e la sua distanza dalla Terra è di circa 2 miliardi di anni luce. Contiene quello che viene chiamato nucleo galattico attivo, in inglese Active Galactic Nucleus (AGN), che si ritiene sia il risultato di grosse quantità di materiali riscaldati che ruotano attorno a un buco nero supermassiccio finendo per esserne inghiottiti.
L’AGN è molto luminoso perciò il team che ha condotto questa ricerca ha usato il Southern African Large Telescope per osservare l’allargamento della riga di emissione dell’idrogeno nello spettro della galassia dovuto allo spostamento doppler. L’allargamento implica che il gas si sta muovendo a una velocità elevata dovuta al fortissimo campo gravitazionale del buco nero supermassiccio.
Usando questi dati, gli scienziati hanno calcolato la massa di questo buco nero. In una galassia di quella dimensione ci si aspettava che il buco nero supermassiccio avesse una massa attorno ai 12 milioni di masse solari. Invece, essa è risultata essere di circa 350 milioni di masse solari. La massa della galassia SAGE0536AGN è di circa 25 miliardi di masse solari, cioè circa 70 volte quella del buco nero supermassiccio al suo centro.
Secondo il dottor Jacco van Loon della Keele University, principale autore dell’articolo, per questo buco nero supermassiccio non dovrebbe essere possibile essere così grande. Normalmente, questi buchi neri crescono allo stesso ritmo delle galassie, ciò significa che in SAGE0536AGN il buco nero è cresciuto molto più velocemente o la galassia ha smesso di crescere prematuramente.
La galassia SAGE0536AGN è stata scoperta in maniera casuale perciò potrebbero essercene altre dello stesso tipo. Nonostante i nostri telescopi sempre più potenti, la nostra conoscenza dello spazio profondo è ancora limitata. Non sappiamo se SAGE0536AGN costituisca un’anomalia o sia la prima di una nuova classe di galassie perciò è necessario continuare a esaminare altre galassie per cercare di capirlo.
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