
Utilizzando i dati ottenuti dalla sonda spaziale SDO (Solar Dinamic Observatory), scienziati della NASA hanno creato una simulazione del campo magnetico solare. Ciò rappresenta un aiuto nella comprensione della sua influenza su ciò che avviene nel Sole, una serie di fenomeni che hanno importanti effetti all’interno del sistema solare. Le esplosioni solari che provocano le aurore sono la conseguenza più visibile ma ce ne sono anche altre come il campo magnetico interplanetario e le radiazioni che i veicoli spaziali devono attraversare per viaggiare nel sistema solare.
Il campo magnetico solare è invisibile ma può essere studiato attraverso i suoi effetti sul plasma del Sole, il gas fortemente ionizzato ed estremamente caldo i cui movimenti formano anelli e brillamenti nella corona solare luminosi nelle frequenze ultraviolette. Gli effetti magnetici possono essere misurati con precisione utilizzando uno strumento chiamato magnetografo, che misura forza e direzione dei campi magnetici.
Gli scienziati combinano queste misurazioni con simulazioni basate su modelli sempre più perfezionati. L’ultima simulazione è stata chiamata PFSS (Potential Field Source Surface) e la NASA ha creato un video che dà un’idea di come essa permetta di illustrare con precisione come i campi magnetici ondeggino attorno al Sole. Grazie a questi modelli è possibile farsi un’idea dell’aspetto del campo magnetico nella corona solare e anche sulla faccia del Sole opposta a noi.
Ci sono molte cose che ancora non sappiamo sul campo magnetico solare, per esempio dove viene creato. Conosciamo il ciclo di attività che dura circa 11 anni e i dati accumulati grazie alla sonda spaziale SDO e ad altre osservazioni permettono ora agli scienziati di vedere i cambiamenti a livello magnetico avvenuti negli ultimi anni nel Sole.
L’immagine mostra ad esempio i cambiamenti nel campo magnetico solare tra il gennaio 2011 e il luglio 2014. Nel 2011, circa tre anni dopo il minimo nel ciclo di 11 anni, esso era molto più concentrato vicino ai poli del Sole. Nel 2014, esso era caotico con “linee” aggrovigliate, le condizioni ottimali per eruzioni ed espulsioni di massa coronale.
Le ricerche sull’attività magnetica del Sole continueranno per capire i segreti del suo campo magnetico. Ciò è fondamentale per prevedere l’attività solare, soprattutto quella potenzialmente dannosa per sonde spaziali e satelliti in orbita ma nei casi peggiori anche per le reti elettriche sulla Terra e per gli astronauti.