Poco fa il telescopio spaziale giapponese Astro-H è stato lanciato dal centro spaziale di Tanegashima su un razzo vettore H-IIA. Dopo circa un quarto d’ora si è regolarmente separato dall’ultimo stadio del razzo. Raggiungerà l’orbita terrestre bassa, dove si posizionerà ad un’altitudine di circa 575 chilometri.
Il telescopio spaziale Astro-H è una missione della JAXA, l’agenzia spaziale giapponese, con un investimento di 31 miliardi di yen (quasi 245 milioni di Euro) ma vi collaborano altre istituzioni come NASA ed ESA. È stato sviluppato come successore del telescopio spaziale Suzaku, lanciato nel 2005, un precedente strumento specializzato nell’astronomia ai raggi X. Astro-H è dotato di quattro telescopi che coprono vari livelli di energia da 0,3 keV a 600 keV dai raggi X a bassa e alta energia per arrivare fino ai raggi gamma a bassa energia.
La possibilità di osservare le onde elettromagnetiche ad alte energie permetterà al telescopio Astro-H di studiare le condizioni più estreme dell’universo per fornirci maggiori informazioni sulla sua struttura ed evoluzione. Questo telescopio spaziale potrà effettuare osservazioni a uno spettro più ampio rispetto a Chandra della NASA e XMM-Newton dell’ESA. In questo modo potrà ottenere immagini ad alta risoluzione di sorgenti più ampie nelle frequenze a raggi X come gli ammassi galattici.
Per compiere osservazioni ad alta definizione ai raggi X, lo strumento Soft X-ray Spectrometer (SXS) del telescopio spaziale Astro-H, fornito dalla NASA, dev’essere mantenuto a 0,05° sopra lo zero assoluto. Per ottenere temperature così basse viene utilizzata una tecnologia criogenica a elio liquido. Lo strumento SXS rappresenta un passo in avanti nella costruzione di spettrometri per i raggi X.
La tecnologia che utilizza elio liquido era già stata usata dalla JAXA per precedenti missioni ma le cose non erano andate bene. Nel 2000 il telescopio spaziale Astro-E era andato distrutto subito dopo il decollo per un problema al razzo vettore. Un problema al sistema di raffreddamento del telescopio spaziale Suzaku aveva esaurito l’elio liquido più rapidamente del previsto limitando le capacità di quel telescopio.
Con i suoi strumenti, il telescopio spaziale Astro-H potrà indagare su eventi a energie elevate per aiutarci a comprendere meglio le condizioni estreme nell’universo. Le sue osservazioni saranno utili anche per le indagini sulla materia e l’energia oscura. I telescopi spaziali che utilizzano tecnologie criogeniche funzionano pienamente per un tempo limitato perché l’elio liquido si esaurisce col tempo. La missione primaria di Astro-H ha una durata prevista di 3 anni, a quel punto la JAXA valuterà nel tempo quali strumenti potranno ancora essere usati.
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