Il ritorno di tre astronauti dalla Stazione Spaziale Internazionale segna la fine della Expedition 46

Mikhail Kornienko, Sergey Volkov e Scott Kelly assistiti dopo l'atterraggio (Foto NASA/Bill Ingalls)
Mikhail Kornienko, Sergey Volkov e Scott Kelly assistiti dopo l’atterraggio (Foto NASA/Bill Ingalls)

Poche ore fa, i cosmonauti Mikhail Kornienko e Sergey Volkov e l’astronauta americano Scott Kelly sono tornati sulla Terra sulla navicella spaziale Soyuz TMA-18M, atterrata senza problemi in Kazakistan. Volkov ha trascorso circa sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale, dov’era arrivato il 4 settembre 2015 come parte della Expedition 45. Kornienko e Kelly hanno trascorso 340 giorni sulla Stazione, dove erano arrivati il 28 marzo 2015 come parte della Expedition 43.

Nel corso del periodo trascorso sulla Stazione Spaziale Internazionale, i tre membri dell’equipaggio hanno portato avanti le varie attività di manutenzione ordinaria e molti esperimenti scientifici. Da questo punto di vista, Scott Kelly e Mikhail Kornienko sono stati quelli più impegnati perché era l’ultima parte della loro missione di un anno, una frontiera dal punto di vista fisico e psicologico.

Durante il periodo della Expedition 46 c’è stato l’arrivo del cargo spaziale russo Progress MS-1 il 23 dicembre 2015. Il cargo spaziale americano Cygnus ha invece lasciato la Stazione il 19 febbraio 2016.

Il 3 febbraio 2016 Sergey Volkov ha compiuto una passeggiata spaziale assieme al collega Yuri Malenchenko per varie attività di manutenzione al segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale.

Alla fine però l’importanza di questo momento è soprattutto dovuta al fatto che segna la fine della missione di un anno. L’astronauta della NASA Scott Kelly e il cosmonauta russo Mikhail Kornienko hanno trascorso 340 giorni consecutivi nello spazio. I due erano partiti con la Expedition 43 e hanno trascorso sulla Stazione Spaziale Internazionale un tempo doppio rispetto a quello delle normali missioni, affrontando nuove sfide dal punto di vista biomedico e psicologico.

La missione di un anno non è realmente finita perchè i due protagonisti continueranno a essere oggetto di esami. Bisognerà capire le conseguenze di un tempo così lungo trascorso in un ambiente a microgravità anche dal punto di vista del loro ritorno sulla Terra. Gli esseri umani che tornano da una missione di sei mesi richiedono un certo tempo per riabituarsi alle condizioni di gravità normale, quanto ci vorrà per Kelly e Kornienko?

Nel caso di Scott Kelly, continueranno anche gli esami effettuati in contemporanea con suo fratello gemello. Si tratta di un’opportunità davvero unica di avere misurazioni biomediche di riferimento non teoriche ma reali. Esse aiuteranno ancor di più a trovare nuovi modi per mantenere la salute degli astronauti durante lunghe missioni nello spazio, nel futuro anche verso Marte. Come sempre, questi studi contribuiranno anche a ricerche mediche utili per gli esseri umani in generale, a cominciare da quelli sull’osteoporosi.

Lunedi 29 febbraio, Scott Kelly ha passato ufficialmente il comando della Stazione Spaziale Internazionale all’astronauta americano Tim Kopra, segnando l’inizio della Expedition 47. L’equipaggio verrà completato con l’arrivo di nuovi membri previsto per il 19 marzo.

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