Il ghiaccio della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko si è formato assieme al sistema solare

Montaggio di quattro fotografie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko scattate dalla NAVCAM della sonda spaziale Rosetta (Immagine ESA/Rosetta/NAVCAM)
Montaggio di quattro fotografie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko scattate dalla NAVCAM della sonda spaziale Rosetta (Immagine ESA/Rosetta/NAVCAM)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters” descrive un’analisi effettuata sui dati raccolti dallo strumento ROSINA della sonda spaziale Rosetta dell’ESA che ha permesso di stabilire che il ghiaccio presente sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ha una forma cristallina. Può sembrare un problema banale, invece tale natura implica il fatto che si sia originato nella nebulosa protosolare e abbia la stessa età del sistema solare.

Un team internazionale guidato da un ricercatore del LAM (Laboratoire d’Astrophysique de Marseille, Laboratorio di Astrofisica di Marsiglia), in Francia, ha condotto questo studio grazie allo strumento ROSINA (Rosetta Orbiter Spectrometer for Ion and Neutral Analysis). Si tratta di uno spettrometro di massa che è stato usato per misurare le quantità di azoto molecolare (N2), monossido di carbonio (CO) e argon (Ar) presenti nel ghiaccio della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.

I dati raccolti sono stati confrontati con quelli ottenuti da esperimenti di laboratorio su ghiaccio amorfo ma anche con modelli che descrivono la composizione degli idrati gassosi. Essi sono composti da un tipo di ghiaccio cristallino nel quale le molecole d’acqua possono intrappolare quelle di gas. Idrati gassosi si sono formati nella nebulosa protosolare dalla cristallizzazione di granelli di ghiaccio d’acqua che hanno assorbito molecole di gas durante il raffreddamento della nebulosa.

Il rapporto tra azoto molecolare e monossido di carbonio e quello tra argon e monossido di carbonio sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko corrispondono a quelli negli idrati gassosi. La quantità di argon trovata è cento volte inferiore a quella che può rimanere intrappolata nel ghiaccio amorfo. Queste analisi indicano che il ghiaccio della cometa è del tipo cristallino che si è formato nella nebulosa protosolare, quindi assieme al sistema solare.

Questa ricerca mostra che i rapporti tra i vari composti variano in base alle temperature di formazione nella nebulosa protosolare. Quelli trovati negli idrati gassosi della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko devono essersi formati a temperature comprese tra -228° C e -223° C.

Una conseguenza di queste conclusioni è ci dovessero essere più idrati gassosi che ghiaccio amorfo anche nei materiali da cui si sono formati i giganti gassosi e delle loro lune ghiacciate. Una prima verifica potrebbe arrivare a partire dall’estate del 2016, quando la sonda spaziale Juno della NASA raggiungerà Giove e comincerà a inviare dati sulla sua composizione.

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