March 2016

Porzione di spazio generata dalla simulazione Illustris che mostra la distribuzione di materia oscura (Immagine cortesia Markus Haider / Illustris collaboration)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” descrive una ricerca sulla distribuzione della materia nell’universo. Secondo i risultati il 20% della materia ordinaria è contenuto nei cosiddetti vuoti cosmici e le galassie costituiscono solo un cinquecentesimo del volume dell’universo. Un team guidato da Markus Haider dell’Institute of Astro and Particle Physics dell’Università di Innsbruck in Austria, ha utilizzato simulazioni del progetto Illustris per raggiungere queste conclusioni.

Vista dall'alto del radiotelescopio di Arecibo (Foto H. Schweiker/WIYN and NOAO/AURA/NSF)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” descrive una ricerca compiuta dopo la scoperta della ripetizione di lampi radio. Per la prima volta, questo tipo di fenomeno si è ripetuto e un team di ricercatori guidato da Laura Spitler, dell’Istituto Max Planck per la Radioastronomia a Bonn, in Germania è riuscito a identificare una sequenza di segnali provenienti dalla stessa sorgente usando il radiotelescopio di Arecibo.

Mikhail Kornienko, Sergey Volkov e Scott Kelly assistiti dopo l'atterraggio (Foto NASA/Bill Ingalls)

Poche ore fa, i cosmonauti Mikhail Kornienko e Sergey Volkov e l’astronauta americano Scott Kelly sono tornati sulla Terra sulla navicella spaziale Soyuz TMA-18M, atterrata senza problemi in Kazakistan. Volkov ha trascorso circa sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale, dov’era arrivato il 4 settembre 2015 come parte della Expedition 45. Kornienko e Kelly hanno trascorso 340 giorni sulla Stazione, dove erano arrivati il 28 marzo 2015 come parte della Expedition 43.

Rappresentazione artistica dell'eliosfera con l'eliopausa e il termination shock (Immagine NASA/IBEX/Adler Planetarium)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astrophysical Journal Letters” descrive uno studio che ha utilizzato i dati della sonda spaziale IBEX della NASA e varie simulazioni del confine della bolla magnetica chiamata eliosfera, creata dai flussi di particelle emessi dal Sole, per migliorare le nostre conoscenze del campo magnetico interstellare. In particolare, questo studio ha cercato di determinare la forza e la direzione del campo magnetico all’esterno dell’eliosfera per capire le forze che agiscono nel vicinato galattico.