Un articolo pubblicato sulla rivista “Science Advances” descrive la scoperta di ingredienti che sono considerati fondamentali per l’origine della vita sulla Terra sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. In particolare, la glicina, un amminoacido che si trova nelle proteine, e il fosforo, un elemento che forma il DNA e le membrane cellulari. Queste rilevazioni sono state effettuate dallo strumento ROSINA a bordo della sonda spaziale Rosetta dell’ESA.
Da molti anni gli scienziati stanno cercando di scoprire quali molecole organiche ed elementi fondamentali per le forme di vita terrestri siano presenti sulle comete. La glicina era già stata trovata nei campioni prelevati dalla sonda spaziale Stardust dalla cometa Wild-2 ma c’era la possibilità che si trattasse di una contaminazione. Stavolta la rilevazione è stata fatta sul posto, nella chioma emessa dalla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, a partire dall’ottobre 2014 con la maggior parte effettuata nell’agosto 2015, durante il passaggio al perielio.
Kathrin Altwegg, autrice principale dell’articolo su questa ricerca ma anche investigatrice principale dello strumento ROSINA (Rosetta Orbiter Spectrometer for Ion and Neutral Analysis), ha anche spiegato che sono state rilevate altre molecole organiche come metilammina (o metanammina) ed etilammina, che possono essere precursori della glicina. Esse offrono altri indizi sui modi in cui questo amminoacido si può formare.
La glicina è stata rilevata assieme a polvere e ciò significa che probabilmente è stata emessa assieme ad altri composti volatili dal mantello ghiacciato di granelli di polvere che si è riscaldato con l’avvicinamento della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko al Sole. Questo amminoacido diventa gas solo a temperature vicine ai 150° C perciò è difficile che ciò succeda alle temperature sulla superficie e nella chioma della cometa. Ciò spiega come mai sia stata rilevata solo occasionalmente.
Anche la rilevazione di fosforo è importante perché si tratta di un elemento fondamentale per le forme di vita terrestri. Esso è utilizzato ad esempio nella struttura del DNA e nelle membrane cellulari ma ha anche altre funzioni nel metabolismo degli organismi viventi.
Si tratta di un altro pezzo del puzzle che riguarda la nascita della vita sulla Terra e rilancia le possibilità che almeno parte degli ingredienti che l’hanno formata siano arrivati da comete. È il motivo per cui c’è tanto interesse riguardo alla presenza di composti organici nelle comete.
Nel caso di 67P/Churyumov-Gerasimenko già nel novembre 2014 erano trapelate le prime notizie non ufficiali sul rilevamento di molecole organiche da parte del lander Philae. In quel caso i dati erano limitati mentre la sonda spaziale Rosetta ha potuto effettuare molte rilevazioni nel corso della sua missione.
Le comete hanno mantenuto le loro caratteristiche chimiche quasi immutate rispetto a quattro miliardi e mezzo di anni fa, quando nacque il sistema solare. Il ritrovamento di molecole organiche era uno degli obiettivi della missione Rosetta ed è stato raggiunto. C’è ancora molto da scoprire riguardo al legame tra comete e nascita della vita sulla Terra ma ora abbiamo qualche informazione certa in più.
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