August 2016

Concetto artistico della Via Lattea durante la sua attività come quasar (Immagine cortesia Mark A. Garlick/CfA)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” descrive una ricerca sulla Via Lattea che offre una soluzione al problema della massa mancante. Un team di scienziati guidati da Fabrizio Nicastro dell’INAF e ricercatore associato all’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) ha usato il telescopio spaziale XMM-Newton dell’ESA per scoprire una sorta di nebbia gassosa che assorbe le emissioni di sorgenti lontane. L’esistenza di tale bolla indica che alcuni milioni di anni fa la Via Lattea era una quasar.

Concetto artistico di Giove paragonato al gioviano caldo HD 189733b (Immagine NASA/JPL-Caltech)

Secondo una stima degli astronomi la sola Via Lattea potrebbe ospitare un miliardo di pianeti giganti gassosi come Giove. Vent’anni di scoperte e studi di esopianeti hanno insegnato che esistono diversi tipi di gioviani e il loro studio è importante per capire l’evoluzione di un sistema solare, compreso il nostro, data l’influenza di un pianeta di quella massa. D’altra parte, anche lo studio di Giove ci aiuta a capire più in generale quella classe di esopianeti.

Il pianeta Giove visto dalla sonda spaziale Juno da una distanza di circa 703.000 chilometri il 27 agosto 2016 (Foto NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS)

Nel corso della giornata di ieri la sonda spaziale Juno della NASA ha compiuto il suo primo volo ravvicinato al pianeta Giove. Alle 15.44 italiane circa è passata a solo 4.200 chilometri di altitudine sopra le nuvole gioviane, la distanza minima prevista per tutta la sua missione primaria. A quel punto, Juno stava viaggiando a ben 208.000 km/h rispetto al pianeta. Si tratta del primo di 36 passaggi ravvicinati previsti nei due anni e mezzo della sua missione primaria.

Concetto artistico della superficie di Proxima b. In alto a destra di Proxima Centauri ci sono Alpha Centauri A e B (Immagine ESO/M. Kornmesser)

Ieri l’ESO ha tenuto una conferenza stampa per annunciare che probabilmente è stato scoperto un esopianeta che orbita attorno a Proxima Centauri, la stella più vicina al sistema solare. Un team di astronomi guidato da Guillem Anglada-Escudé, della Queen Mary University di Londra ha trovato quello che è stato chiamato Proxima b, un pianeta un po’ più massiccio della Terra che orbita nella zona abitabile della sua stella.