Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” descrive la vista più dettagliata della nube molecolare chiamata Orione A, una delle due gigantesche nubi molecolari nel complesso nebuloso molecolare di Orione. Un team di ricercatori l’ha creata mettendo assieme immagini agli infrarossi ottenute dall’indagine VISION (Vienna Survey in Orion) con il telescopio VISTA dell’ESO rivelando molte giovani stelle e altri oggetti in genere nascosti all’interno delle nubi di polvere.
Il complesso nebuloso molecolare di Orione, conosciuto anche semplicemente come complesso di Orione, costituisce una delle regioni più attive nella formazione stellare perciò le sue nubi molecolari sono oggetto di vari studi. La nube molecolare conosciuta come Orione A è quella che dalla Terra appare vicina alla parte della costellazione di Orione conosciuta come la spada. La nube molecolare conosciuta come Orione B è quella vicina alla parte conosciuta come la cintura.
La ricerca sulla nube molecolare Orione A è stata possibile perché il telescopio VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy) vede anche agli infrarossi e a quelle frequenze è possibile rilevare molto più che alla luce visibile, bloccata dalle polveri presenti nella nube. Anche la notevole sensibilità di VISTA ha permesso di catturare immagini di elevata qualità e identificare giovane stelle che prima erano invisibili e altro ancora.
L’investigazione VISION si è concentrata proprio su quell’area di spazio rilevando anche dieci possibili ammassi galattici, che però sono lontani milioni se non miliardi di anni luce e andranno studiati a parte. Gli oggetti più importanti erano quelli all’interno della nube molecolare Orione A, distante dalla Terra “solo” 1.350 anni luce circa. Si tratta di stelle, grandi e piccole, di dischi di materiali che potrebbero essere dischi pre-stellari da cui in futuro nasceranno altre stelle, ma anche oggetti di Herbig-Haro, cioè nebulose a emissione associate a stelle appena nate.
Questo tipo di ricerca permette di aggiungere nuove informazioni sui processi di formazione stellare perché nelle nubi molecolari, dove gli atomi di idrogeno hanno raggiunto livelli di temperatura e densità tali da combinarsi in molecole, vi sono le condizioni perché tali processi avvengano. Nella nube molecolare Orione A quei processi sono in varie fasi perciò gli astronomi possono vedere una serie di momenti dell’evoluzione di quel tipo di nube dalla formazione di dischi di polvere e gas a stelle giovanissime.
Per questi motivi, il completamento dell’indagine VISION rappresenta solo la fine di una fase della ricerca. Ora una nuova fase può cominciare con lo studio specifico degli oggetti scoperti e delle loro caratteristiche mentre il telescopio VISTA verrà utilizzato per nuove indagini simili su altre aree del cielo.
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