October 2017

Aurora al polo nord di Giove (Immagine NASA / ESA / J. Nichols (University of Leicester))

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” descrive una ricerca sulle aurore del pianeta Giove. Un team di ricercatori ha utilizzato i telescopi spaziali XMM-Newton dell’ESA e Chandra della NASA per osservare in particolare le pulsazioni delle aurore gioviane. Lo studio mostra che le aurore pulsano in modo indipendente ai due poli, a differenza di ciò che avviene sulla Terra.

La traiettoria di A/2017 U1 attraverso il sistema solare (Immagine NASA/JPL-Caltech)

L’annuncio della scoperta di un possibile asteroide proveniente da un altro sistema solare ha destato sensazione. Designato come A/2017 U1, è stato individuato il 19 ottobre dal telescopio Pan-STARRS 1 alle Hawaii, parte di un sistema di osservazione del cielo usato normalmente per rilevare corpi celesti di vario tipo. Il suo moto sembra incompatibile con le traiettorie di asteroidi e comete legati gravitazionalmente al Sole perciò potrebbe trattarsi del primo corpo celeste scoperto proveniente da un’altra stella, forse Vega.

Pennacchio sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (Immagine ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)

Due articoli pubblicati sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” descrivono due ricerche sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko basate sui dati raccolti dalla sonda spaziale Rosetta dell’ESA. In un articolo, un team guidato da Jürgen Blum dell’Università di Braunschweig, in Germania, ha utilizzato i dati raccolti per scoprire in che modo si è formata la cometa. Nell’altro articolo, un team guidato da Jessica Agarwal del Max Planck Institute for Solar System Research di Gottinga, in Germania, ha descritto un pennacchio sollevatosi dalla superficie della cometa che potrebbe essere stato generato da gas sotterraneo pressurizzato o dalla cristallizzazione di ghiaccio d’acqua amorfo.

Giove e le sue grandi lune, il sistema di TRAPPIST-1 e il sistema solare (Immagine NASA/JPL-Caltech)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” descrive una ricerca sul campo magnetico della stella TRAPPIST-1 e sulle sue possibili conseguenze sui suoi pianeti interni. Secondo un team di ricercatori guidato dall’Istituto di ricerche spaziali (Iwf) dell’Accademia delle scienze austriaca (Öaw) almeno due di quei pianeti potrebbero essere riscaldati dagli effetti di quel campo magnetico al punto di avere una superficie composta da un oceano di magma.

Concetto artistico di esopianta con periodo ultra corto e della sua stella (Immagine NASA’s Goddard Space Flight Center / TESS / MIT / Lincoln Laboratory)

Un articolo accettato per la pubblicazione sulla rivista “The Astronomica Journal” descrive la scoperta di un pianeta che orbita attorno a EPIC 228732031, una stella poco più piccola del Sole. Un team di ricercatori ha utilizzato il telescopio spaziale Kepler della NASA per rilevare le tracce dei transiti dell’esopianeta che è stato chiamato EPIC 228732031b. Questo tipo di scoperta è diventato comune ma in questo caso si tratta di una super-Terra la cui orbita è vicinissima alla sua stella, tanto che il suo anno dura solo 8,9 ore.