Due articoli accettati per la pubblicazione, uno sulla rivista “The Astrophysical Journal” e uno sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters”, riportano diversi aspetti di uno studio sul centro della Via Lattea. Un team di ricercatori ha utilizzato il radiotelescopio MeerKAT per poter esaminare il centro galattico con una nitidezza e una profondità mai ottenuta prima. Ciò ha permesso di ottenere nuove informazioni su bolle radio, resti di supernove, culle stellari, la regione attorno al buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea e molti filamenti radio.
Strumenti sempre più potenti e sensibili stanno scoprendo nuovi fenomeni e oggetti al centro della Via Lattea. Si tratta di una regione difficile da esplorare perché piena di polvere che blocca moltre frequenze elettromagnetiche. Le onde radio sono tra quelle che passano attraverso la polvere perciò i radiotelescopi sono preziosi nello studio di quella regione. MeerKAT è uno dei precursori dello SKA, il radiotelescopio di prossima generazione, e utilizza varie tecnologie in fase di sviluppo per lo SKA con risultati che sono già eccellenti.
Un’indagine condotta dal SARAO (South African Radio Astronomy Observatory) ha sfruttato il potenziale del radiotelescopio MeerKAT per offrire la mappa radio più completa mai ottenuta del centro della Via Lattea, in questo caso a 1,28 GHz. Osservazioni del centro galattico condotte con MeerKAT erano già state utilizzate in combinazione con quelle ai raggi X condotte con l’Osservatorio per i raggi X Chandra della NASA in uno studio pubblicato nel maggio 2021 sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society”.
I risultati di quest’indagine basata solo sull’uso di MeerKAT riguardano un’area 30 volte quella della Luna piena. I ricercatori hanno condotto 20 osservazioni per un totale di 200 ore per ottenere i dati che successivamente sono stati elaborati da due supercomputer di Cape Town, in Sud Africa. L’immagine in alto (I. Heywood, SARAO) mostra il centro della Via Lattea visto da MeerKAT con i colori che indicano le emissioni radio brillanti mentre i toni di grigio indicano emissioni radio deboli.
Tra le scoperte fatte grazie a quest’indagine ci sono molti filamenti radio, strutture lunghe fino a 100 anni luce di cui l’origine non è ancora chiara. Sono stati scoperti 35 anni fa e da allora molti astronomi hanno cercato di scoprirne i segreti. MeerKAT ha dimostrato che ce n’erano ben più di quelli che erano conosciuti e ora sarà possibile studiarne molti e nei dettagli. Non è un caso che uno dei due articoli collegati a quest’indagine sia dedicato a queste strutture.
Altri fenomeni e oggetti interessanti osservati in quest’indagine sono le bolle radio giganti scoperte alcuni anni fa, l’area attorno al buco nero supermassiccio Sagittarius A*, culle stellari e resti di supernove, di cui sono stati scoperti nuovi candidati. Le varie fonti radio vanno esaminate per capire quali siano extragalattiche, ad esempio buchi neri supermassicci di altre galassie.
L’immagine in basso (I. Heywood, SARAO) mostra in particolare un’emissione che ha l’aspetto di un cirro della super bolla nel centro della Via Lattea attraversata da un arco radio, un complesso di molti filamenti radio paralleli. La bolla radio si annida nella regione del buco nero supermassiccio Sagittarius A*.
Questi straordinari risultati ottenuti grazie al radiotelescopio MeerKAT non sono in realtà sorprendenti dato che questo strumento aveva già dimostrato i progressi ottenuti nello sviluppo delle tecnologie radioastronomiche. MeerKAT verrà potenziato e alla fine verrà integrato nel radiotelescopio SKA nel corso dei prossimi anni perciò possiamo attenderci immagini ancor più dettagliate per scoprire tutto ciò che avviene nel centro della Via Lattea e non solo.