Terremoti su Marte potrebbero essere dovuti all’attività di magma vulcanico sotterraneo

Mappa dell'area di Marte in cui sono stati rilevati terremoti dal lander InSight
Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” riporta uno studio che offre prove che i terremoti rilevati dal lander InSight della NASA sono dovuti all’attività di magma vulcanico sotterraneo. Il dottore Weijia Sun dell’Accademia cinese delle Scienze e il professor Hrvoje Tkalčić dell’Australian National University hanno esaminato i dati raccolti da InSight identificando 47 terremoti sotterranei nella regione delle Cerberus Fossae di Marte nel corso di 350 giorni marziani. Secondo i due ricercatori il mantello marziano è ancora attivo e i terremoti sono di origine vulcanica e non tettonica come ritenevano gli scienziati che hanno studiato Marte.

Dopo essere atterrato sul pianeta Marte il 26 novembre 2018, il lander InSight ha cominciato le sue rilevazioni geologiche, fondamentali per migliorare la nostra comprensione della struttura del pianeta rosso. L’attività vulcanica è ben conosciuta ma è generalmente considerata un fenomeno legato a ere passate, quando Marte era giovane. Invece, una certa attività tettonica viene ritenuta ancora esistente. Ora un’analisi dei dati raccolti da InSight offre una conclusione diversa.

Studi precedenti dei dati raccolti dal sismometro del lander InSight avevano identificato i segnali di 9 terremoti. Tuttavia, la qualità dei segnali sismici marziani è risultata bassa e ciò rende difficile quell’identificazione. Weijia Sun e Hrvoje Tkalčić hanno applicato un filtro ai segnali basato sulle caratteristiche dei 9 terremoti ottenendo la scoperta di altri 47 eventi avvenuti nel corso di 350 giorni marziani, equivalenti a circa 359 giorni terrestri. Sono terremoti lievi che sulla Terra verrebbero a malapena avvertiti. Tuttavia, potrebbero risultare importanti per migliorare la comprensione dell’interno di Marte.

L’immagine (Cortesia Sun & Tkalčić. Tutti i diritti riservati) mostra il punto di atterraggio del lander InSight marcato con il triangolo blu, stelline che marcano i luoghi dei due terremoti maggiori identificati. Il riquadro in basso a sinistra mostra una mappa topografica di Marte più ampia con il rettangolo blu che indica la regione al centro dello studio.

I terremoti identificati dai due ricercatori sono avvenuti nella regione delle Cerberus Fossae, ritenuta attiva dal punto di vista tettonico ma non vulcanico. I terremoti sono avvenuti in ogni momento della giornata marziana mentre quelli identificati in precedenza erano avvenuti nel cuore della notte, quando il pianeta è più tranquillo. Da qui la conclusione che i terremoti siano causati dal movimento di roccia fusa nel mantello marziano.

Un’attività vulcanica, anche se solo sotterranea con movimenti di magma, cambierebbe l’idea che gli scienziati planetari hanno di Marte. Flussi magmatici possono indicare che all’interno di Marte si sta verificando la convezione e ciò significa che in teoria il pianeta potrebbe avere un campo magnetico. Sappiamo che oggi Marte non ha un campo magnetico ma se le conclusioni di questo studio sono corrette il motivo dev’essere un altro.

Le nostre conoscenze attuali di Marte indicano che il suo nucleo potrebbe essere rimasto liquido solo per alcune centinaia di milioni di anni durante i quali poteva generare un campo magnetico che facesse da scudo contro le emissioni solari. Il pianeta rosso era all’epoca molto più simile alla Terra ma senza campo magnetico la sua atmosfera cominciò a essere dispersa dello spazio dalle emissioni solari causando il collasso ambientale che ha trasformato Marte nel deserto odierno.

Sulla Terra, il campo magnetico è uno scudo che ha protetto le forme di vita che sono nate e si sono sviluppate sul pianeta. Su Marte, forse all’inizio della sua storia sono nate forme di vita ma le condizioni sono cambiate drasticamente. Il problema c’è anche per gli esseri umani che un giorno potrebbero atterrare su Marte, tanto più se ci sarà un progetto per crearvi una colonia. Gli studi dei terremoti su Marte offrono informazioni utili in tanti modi e per questo motivo continueranno.

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