April 2022

HD1 nel riquadro ingrandito (Immagine cortesia Harikane et al.)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta la scoperta di quella che potrebbe stabilire il nuovo record per la galassia più lontana conosciuta. Un team di ricercatori che include l’astrofisico italiano Fabio Pacucci del Center for Astrophysics | Harvard & Smithsonian (CfA) ha usato vari telescopi per osservare quest’oggetto, catalogato come HD1, la cui distanza è stata stimata a circa 13,5 miliardi di anni luce dalla Terra.

In un altro articolo, pubblicato sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Letters”, alcuni dei ricercatori offrono alcune teorie su HD1. Potrebbe essere una cosiddetta galassia starburst con uno straordinario ritmo di formazione stellare che potrebbe includere la prima generazione di stelle dell’universo oppure un quasar alimentato dal buco nero supermassiccio più antico conosciuto.

La navicella spaziale Crew Dragon Endeavour attraccata alla Stazione Spaziale Internazionale nella missione Ax-1 (Immagine NASA TV)

Poco fa la navicella spaziale Crew Dragon Endeavour di SpaceX è attraccata al modulo Harmony della Stazione Spaziale Internazionale compiendo la prima parte della sua missione privata Axiom Mission 1 o semplicemente Ax-1 iniziata con il suo lancio avvenuto ieri. Dopo le verifiche che la pressione fosse stata correttamente equilibrata, il portello verrà aperto per permettere a Michael López-Alegría, Larry Connor, Eytan Stibbe e Mark Pathy di entrare nella Stazione.

La navicella spaziale SpaceX Crew Dragon Endeavour inizia la missione Ax-1 decollando su un razzo Falcon 9 (Immagine NASA TV)

Poco fa la navicella spaziale SpaceX Crew Dragon Endeavour è partita su un razzo vettore Falcon 9 dal Kennedy Space Center nella missione Axiom Mission 1 o semplicemente Ax-1. Dopo circa dodici minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo. Trascorrerà circa 10 giorni in orbita che includono 8 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale. A differenza delle missioni spaziali private condotte l’anno scorso, la Ax-1 ha anche scopi commerciali in una collaborazione tra SpaceX, Axiom Space e NASA per l’accesso alla Stazione allo scopo di condurre lavori utili per lo sviluppo di nuove tecnologie e per ricerche scientifiche.

Mappa dell'area di Marte in cui sono stati rilevati terremoti dal lander InSight

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” riporta uno studio che offre prove che i terremoti rilevati dal lander InSight della NASA sono dovuti all’attività di magma vulcanico sotterraneo. Il dottore Weijia Sun dell’Accademia cinese delle Scienze e il professor Hrvoje Tkalčić dell’Australian National University hanno esaminato i dati raccolti da InSight identificando 47 terremoti sotterranei nella regione delle Cerberus Fossae di Marte nel corso di 350 giorni marziani. Secondo i due ricercatori il mantello marziano è ancora attivo e i terremoti sono di origine vulcanica e non tettonica come ritenevano gli scienziati che hanno studiato Marte.

Il sistema di AB Aurigae con il suo protopianeta visti da Hubble

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” riporta uno studio sul protopianeta catalogato come AB Aurigae b, un gigante gassoso che sta crescendo seguendo un processo inusuale chiamato instabilità del disco. Un team di ricercatori ha utilizzato osservazioni condotte con il telescopio spaziale Hubble e con il telescopio Subaru sul Mauna Kea, alle Hawaii, che coprono un intervallo di tempo tra il 2007 e il 2021 per trovare le prove di quella formazione violenta. Provare che i giganti gassosi possono formarsi in seguito all’instabilità del disco aiuterà a capire meglio anche la storia del sistema solare.