È stata pubblicata la prima immagine dell’area attorno a Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea

L'area attorno a Sagittarius A* (Immagine cortesia EHT Collaboration)
L’area attorno a Sagittarius A* (Immagine cortesia EHT Collaboration)

In varie conferenze stampa, rappresentanti degli enti che collaborano al progetto Event Horizon Telescope (EHT) hanno annunciato di aver ottenuto la prima immagine dell’area attorno a Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea. L’ombra centrale, che costituisce il buco nero, è circondata da una sorta di anello formata da gas e polveri che brillano perché sono stati scaldati da Sagittarius A*. Ci è voluta la combinazione di 8 radiotelescopi per poter ottenere la prova finale dell’esistenza di questo buco nero supermassiccio, data per scontata dalla stragrande maggioranza degli scienziati ma ancora negata da alcuni.

I sensazionali risultati del progetto Event Horizon Telescope (EHT) pubblicati il 10 aprile 2019 sono stati solo i primi. In quell’occasione, venne scelto di concentrarsi sull’area attorno al buco nero supermassiccio della galassia Virgo A, conosciuta anche come M87. Gli studi riguardanti M87 con le analisi dei dati raccolti hanno offerto altri risultati pubblicati nel corso del tempo. Tuttavia, le campagne di osservazioni avevano già cominciato a rilevare anche le emissioni provenienti dal buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, conosciuto come Sagittarius A*. Finalmente sono arrivati anche questi risultati!

L’aspetto di Sagittarius A* con il suo anello è davvero simile a quello dell’area attorno al buco nero supermassiccio della galassia M87. Tuttavia, Sagittarius A* al confronto è piccolo con una massa che è “solo” poco più di quattro milioni di volte quella del Sole. Infatti, il buco nero supermassiccio al centro di M87 è oltre mille volte più massiccio, davvero enorme anche per gli standard di questi oggetti estremi.

La differenza nelle dimensioni ha reso più facile generare l’immagine pubblicata nel 2019. In particolare, il problema è che il gas attorno a Sagittarius A* impiega pochi minuti per compiere un’orbita contro i molti giorni che impiega al centro della galassia M87. Un obiettivo più stabile è più facile da osservare e per questo motivo è diventato il soggetto delle prime immagini pubblicate. Ci sono voluti anni del lavoro di oltre trecento ricercatori di ottanta istituti di varie nazioni per ottenere finalmente anche questo nuovo risultato all’interno del progetto EHT.

Avere un secondo oggetto di studi è importante per esaminare ancor meglio i buchi neri supermassicci e testare i nostri modelli fisici, ad esempio cercando di capire i limiti della teoria della relatività. Le campagne di osservazione sono continuate, come l’elaborazione dei dati raccolti. Ciò significa che anche per Sagittarius A* possiamo aspettarci ulteriori progressi con immagini più dettagliate e miglioramenti nei nostri modelli.

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