Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta l’identificazione della stella con l’orbita più stretta attorno a Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea. Un team di ricercatori l’ha catalogata come S4716 dopo averla trovata in dati raccolti nell’arco di vent’anni con l’Osservatorio Keck, il VLT e il VLTI. La stella S4716 compie un’orbita in circa 4 anni terrestri e la sua distanza da Sagittarius A* arriva a un minimo di circa 100 volte quella della Terra dal Sole. La sua scoperta, che batte il record della stella S4711, è sorprendente e aiuterà a capire meglio come le stelle in quell’area si siano formate e spostate, dato che è difficile pensare che si sia formata così vicino a un buco nero supermassiccio.
I buchi neri supermassicci sono forse gli oggetti più estremi dell’universo perciò molti astronomi li stanno studiando e Sagittarius A* è il più vicino. Oltre al loro studio diretto, ci sono ricercatori interessati a studiare l’area circostante per esaminare la loro influenza e, nonostante la loro potentissima gravità, ci possono essere stelle in orbite stabili attorno ad essi. Nel caso di Sagittarius A*, c’è un ammasso chiamato ammasso S composto a oltre cento stelle che orbitano attorno ad esso. Non è facile vederle perché nell’area ci sono anche polvere e gas e la stella S2 è molto luminosa perciò può oscurare la altre.
L’immagine (Cortesia Florian Peißker, Università di Colonia. Tutti i diritti riservati) mostra 16 delle stelle che orbitano attorno al buco nero supermassiccio Sagittarius A*, indicato con la crocetta, osservate nel 2020 con lo strumento OSIRIS all’Osservatorio Keck. Al centro, in verde chiaro, c’è la stella S4716 con l’ellisse che indica la sua orbita.
L’area attorno a Sagittarius A* è stata studiata molte volte nel corso degli anni usando vari strumenti perciò gli autori di questo nuovo studi sono andati a cercare negli archivi osservazioni che potessero essere utili. Hanno esaminato dati raccolti con gli strumenti NIRC2 e OSIRIS montati sui telescopi dell’Osservatorio Keck, con gli strumenti SINFONI e NACO usati negli anni scorsi con il VLT (Very Large Telescope) e con lo strumento GRAVITY montato sul VLTI (Very Large Telescope Interferometer), che combina i quattro telescopi del VLT.
La quantità di dati messi insieme ha permesso di identificare la stella catalogata come S4716. La sua vicinanza a Sagittarius A* è sorprendente perché il record precedente apparteneva alla stella S4711, che orbita attorno al buco nero supermassiccio in circa 7,6 anni terrestri, un periodo quasi doppio rispetto a S4716. I circa 4 anni impiegati da S4716 per compiere la sua orbita sono davvero pochi. La stella ha una distanza minima da Sagittarius A* di circa 15 miliardi di chilometri, circa 100 volte quella della Terra dal Sole. Si tratta di una vicinanza notevole pensando alla natura di quell’oggetto. L’orbita è stabile perché S4716 raggiunge una velocità di circa 8.000 km/s.
Secondo i ricercatori, è davvero difficile che una stella si formi nelle vicinanze di un buco nero supermassiccio, dove la forza di gravità interferisce con l’aggregazione del gas. Studiare le stelle dell’ammasso S aiuta a capire come possano essersi formate ed evolute. In particolare, quelle più vicine come S4716 si sono formate quasi certamente a una distanza maggiore da Sagittarius A* per poi avvicinarsi in seguito a influenze gravitazionali, anche di altre stelle vicine. Per questo motivo e per studiare le interazioni tra quelle stelle e il buco nero supermassiccio gli studi continueranno.