Il sistema HD 23472 ha tre super-Terre e due possibili super-Mercurio

Concetto artistico di sistema con 5 esopianeti (Immagine NASA/JPL-Caltech)
Concetto artistico di sistema con 5 esopianeti (Immagine NASA/JPL-Caltech)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta la conferma della presenza di 5 pianeti rocciosi nel sistema della stella HD 23472. Un team di ricercatori che ne include anche alcuni dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) ha usato lo spettrografo Espresso sul VLT dell’ESO per esaminare questi esopianeti per stimare le loro masse usando il metodo della velocità radiale. Le loro dimensioni erano già conosciute grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale TESS della NASA, che ne aveva osservato il passaggio di fronte alla loro stella. Il risultato dell’esame è che tre di quegli esopianeti sono super-Terre e due sono probabilmente super-Mercurio, rari casi caratterizzati da un nucleo di ferro più grande e in generale una notevole percentuale di ferro.

Lanciato il 18 aprile 2018, il telescopio spaziale TESS ha cominciato a trovare candidati esopianeti fin dall’inizio della sua missione scientifica. Nel caso di HD 23472, una stella con massa e raggio circa tre quarti quelli del Sole distante circa 127 anni luce dalla Terra, le osservazioni condotte nel corso del tempo avevano permesso di individuare cinque candidati. Essi sono stati successivamente verificati ma il problema era stabilire la loro natura.

La verifica dei primi due candidati esopianeti era stata pubblicata anch’essa sulla rivista “Astronomy & Astrophysics”, già nel gennaio 2019. Tuttavia, gli autori di quello studio avevano ipotizzato che si trattasse di esopianeti nettuniani o sub-nettuniani basandosi su dati di archivio raccolti dallo spettrografo HARPS montato sul telescopio di 3,6 metri di diametro dell’ESO posto all’Osservatorio di La Silla, in Cile. I ricercatori stessi indicavano che ulteriori misure usando il metodo della velocità radiale sarebbero stati utili.

Ora nuovi dati sono stati pubblicati i quali sono basati su misure effettuate con lo spettrografo Espresso all’Osservatorio del Paranal, in Cile, più perfezionato di HARPS. I nuovi dati riguardano tutti i cinque pianeti del sistema di HD 23472 ora confermati con risultati interessanti. La stima delle masse unita alla misura delle dimensioni già conosciuta grazie ai transiti degli esopianeti di fronte alla loro stella ha permesso di stimare anche la loro densità portando alla conclusione che si tratta di cinque pianeti rocciosi. Due di questi esopianeti sono risultati essere decisamente più densi, proprio come Mercurio, una scoperta decisamente interessante perché si tratta di pianeti rari.

Mercurio ha una densità simile a quella della Terra ma è molto più piccolo. La densità della Terra è dovuta alla sua composizione ma anche alla sua massa, che genera una notevole compressione gravitazionale. La densità di Mercurio è dovuta molto di più alla sua composizione e si stima che il suo nucleo di ferro componga quasi la metà del pianeta mentre il nucleo di ferro compone meno di un quinto della Terra.

Secondo una delle teorie sulla formazione di Mercurio, in origine il pianeta era più massiccio con una composizione simile a quella della Terra ma l’impatto di un planetesimo ha disperso nello spazio i suoi strati più esterni. Secondo un’altra teoria, la vicinanza del Sole ha provocato l’evaporazione degli elementi più leggeri al punto da privarlo del mantello. Un’altra possibilità è che le condizioni all’interno del disco protoplanetario da cui si è formato il sistema solare abbiano portato alla formazione di un pianeta con le caratteristiche di Mercurio.

Tra le migliaia di esopianeti scoperti, pochissimi sono simili a Mercurio perciò è difficile fare confronti e trovare due candidati per quel tipo di pianeta nel sistema di HD 23472 è un colpo di fortuna. I ricercatori avvertono che è necessaria una maggior precisione nella stima della loro massa per essere certi che abbiano davvero l’elevata densità di quel tipo di pianeta. Ciò è importante per poter fare qualche valutazione sui meccanismi della loro formazione. Un impatto tale da lasciare un pianeta senza mantello è raro, due nello stesso sistema sono davvero improbabili.

Il pianeta più esterno tra quelli scoperti nel sistema HD 23472 ha un anno che dura meno di 30 giorni terrestri perciò questi pianeti sono troppo caldi per ospitare forme di vita simili a quelle terrestri. Questo sistema offre comunque motivi di interesse scientifico perciò continuerà a essere studiato.

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