
La NASA ha rilasciato immagini di Europa, uno dei cosiddetti satelliti galileiani di Giove, catturate dalla sua sonda spaziale Juno durante un passaggio ravvicinato condotto il 29 settembre scorso. La JunoCam è stata lo strumento principale per questo tipo di lavoro ma per l’occasione uno scatto ravvicinato è stato catturato anche dalla SRU (Stellar Reference Unit), uno strumento generalmente usato per orientare Juno tramite l’osservazione delle stelle. Le foto scattate dalla JunoCam sono state elaborate da alcuni dei cosiddetti cittadini scienziati, persone non professioniste che offrono un contributo per una loro passione personale.
Entrata nell’orbita di Giove il 4 luglio 2016, la sonda spaziale Juno viene usata soprattutto per studiare il più grande dei pianeti del sistema solare. Tuttavia, a volte la sua traiettoria può essere modificate in modo efficiente per portarla vicino a una delle lune.
Europa è da molti anni oggetto di grande interesse per la presenza di un oceano sotterraneo di acqua liquida in cui ci sono condizioni che potrebbero essere favorevoli allo sviluppo di forme di vita. Il 29 settembre scorso c’è stata l’occasione per la sonda spaziale Juno di avvicinarsi a Europa e catturare qualche immagine che potrebbe risultare utile nello studio di questa luna.
Le immagini delle missioni NASA sono da tempo disponibili già nelle versioni non elaborate ma successivamente l’agenzia pubblica anche versioni elaborate, utili anche agli scienziati per vedere i dettagli dell’oggetto dei loro studi. Ci sono professionisti che elaborano le immagini lavorando su colori e contrasti in modo da far risaltare i dettagli ma ci sono anche appassionati che fanno quel lavoro nel loro tempo libero. I loro contributi sono riconosciuti dalla NASA, che spesso pubblica immagini elaborate da questi appassionati.
L’immagine qui sotto (Dati NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSSImage elaborazione di Navaneeth Krishnan S) mostra una porzione della superficie di Europa in una foto scattata dalla JunoCam il 29 settembre nella versione con un’elaborazione minimale a sinistra e nella versione “migliorata” a destra.
Le fratture sulla superficie ghiacciata di Europa raccontano la sua storia, caratterizzata dallo stress a cui questa luna è sottoposta a causa dell’interazione gravitazionale con Giove. Ci sono anche altre formazioni geologiche tra cui alcune di forma ellittica la cui origine è ancora in discussione. Per questo motivo, sono utili anche le foto catturate dalla SRU, che per una volta non è stata usata per orientare la sonda spaziale Juno.
La foto in basso (NASA/JPL-Caltech/SwRI) mostra un’area della superficie di Europa di circa 150 per 200 chilometri. Alcune macchie potrebbero essere collegate a eruzioni dal sottosuolo ma la questione resta aperta. Lo strumento SRU è progettato per lavorare in condizioni di bassa luminosità e si è rivelato utile anche a fini scientifici catturando dettagli come fulmini nell’atmosfera di Giove o, come in questo caso, della superficie di Europa.
La NASA sta preparando la missione Europa Clipper, che dovrebbe partire nel 2024 e raggiungere il sistema gioviano nel 2030, proprio per studiare a fondo questa luna. Finora, telescopi e sonde spaziali hanno raccolto informazioni che offrono indizi sull’oceano sotterraneo di Europa ma è necessaria una missione dedicata per cercare di capire se ospiti forme di vita.