Una spiegazione alle strane caratteristiche del pianeta nano Haumea

Una rappresentazione artistica di Haumea con le sue lune Hiʻiaka e Namaka, che in realtà sono molto più distanti, e l'anello
Un articolo pubblicato sulla rivista “Planetary Science Journal” riporta i risultati di simulazioni che riproducono la possibile storia del pianeta nano Haumea che ha portato alla sua peculiare forma ovale. Un team di ricercatori ha usato i dati geofisici e geochimici disponibili su Haumea e sugli asteroidi che formano una famiglia assieme a questo pianeta nano per capire quali processi abbiano portato alla loro formazione ed evoluzione. Le simulazioni portano a una ricostruzione del processo che ha determinato la notevole velocità di rotazione di Haumea, che a sua volta ha portato alla sua forma odierna.

Scoperto nel 2004, Haumea venne classificato come pianeta nano nel 2008. La sua distanza dal Sole è attualmente circa 50 volte quella della Terra e ha un anno pari a circa 284 anni terrestri. L’immagine (©Pablo Carlos Budassi) mostra una rappresentazione artistica di Haumea con le sue lune Hiʻiaka e Namaka, che in realtà sono molto più distanti, e l’anello la cui scoperta è stata annunciata nel 2017.

Le osservazioni di Haumea condotte dopo la sua scoperta hanno portato rapidamente a notare fluttuazioni nella sua luminosità con un periodo di 3,9 ore e solo la rotazione di questo pianeta nano lo può spiegare. Si tratta di una rotazione molto rapida, decisamente più rapida di qualsiasi pianeta o pianeta nano del sistema solare. Si tratta di una velocità tale da portare alla forma allungata che conosciamo oggi.

Un’ipotesi per spiegare la rotazione rapida del pianeta nano Haumea è una collisione all’inizio della sua storia che ha portato anche alla formazione degli asteroidi esistenti nella sua stessa orbita e considerati parte della sua famiglia. Il problema è che i vari scenari legati a una collisione avrebbero portato a conseguenze molto diverse per Haumea e ciò rende difficile capire cosa sia successo davvero. Questo nuovo studio propone una spiegazione diversa.

I dati disponibili sul pianeta nano Haumea sono limitati a causa della sua notevole distanza ma i ricercatori li hanno raccolti e li hanno usati per stimare i dati non disponibili. Un parametro importante per le simulazioni è la quantità di acqua ghiacciata presente su Haumea, che copre quasi completamente la sua superficie.

Secondo i ricercatori, nel periodo della formazione di Haumea i materiali rocciosi più densi hanno cominciato a concentrarsi verso il suo centro mentre il ghiaccio saliva in superficie. Le simulazioni suggeriscono che il nucleo di Haumea si sia formato poco più di 4,4 miliardi di anni fa. I processi di spostamento dei materiali hanno influenzato il momento inerziale del nuovo pianeta nano determinando un aumento nella sua velocità di rotazione. A un certo punto, quella rotazione era talmente veloce da espellere parti della superficie, che sono andati a formare gli asteroidi della famiglia.

Le simulazioni suggeriscono anche che la quantità di materiali radioattivi presenti nel nucleo di Haumea dopo la sua formazione abbiano generato abbastanza calore da creare un oceano sotterraneo. L’acqua liquida si è infiltrata tra le rocce formando un notevole strato argilloso con una densità inferiore a quello roccioso. Il risultato è stato un aumento del momento inerziale e un conseguente rallentamento della rotazione, che ha raggiunto la velocità attuale. Con il tempo, i materiali radioattivi sono decaduti e l’acqua si è congelata.

Questo studio offre una spiegazione a tutte le peculiarità di Haumea e della sua famiglia. Potrebbero esserci ancora discussioni, anche perché è difficile raccogliere altri dati certi su questo pianeta nano e sulla sua famiglia di asteroidi a causa della loro lontananza. Una sonda spaziale impiegherebbe molti anni per raggiungere Haumea anche solo per un passaggio ravvicinato a velocità molto elevata. Nonostante ciò, pian piano gli scienziati stanno ricostruendo la storia di uno degli oggetti più strani del sistema solare.

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