I cosiddetti Pilastri della Creazione sono stati ritratti in alcune tra le immagini iconiche catturate dal telescopio spaziale Hubble. Ora il telescopio spaziale James Webb ha ottenuto viste ancor più dettagliate di quell’area di formazione stellare che fa parte della Nebulosa Aquila. La sensibilità agli infrarossi di Webb è in grado di vedere anche all’interno delle nubi di polvere in cui ci sono stelle neonate e aree in cui stelle sono in fase di formazione. Ciò non solo ha permesso di ottenere fotografie ancor più spettacolari ma anche di fornire molte nuove informazioni utili a migliorare i modelli riguardanti la formazione stellare.
Le colonne di gas oscuro associate alla nascita di stelle all’interno della vasta Nebulosa Aquila hanno portato al soprannome Pilastri della Creazione. Sono diventati celebri anche oltre il campo dell’astronomia nel 1995, quando vennero pubblicate le prime fotografie catturate dal telescopio spaziale Hubble.
La fama dei Pilastri della Creazione crebbe ulteriormente dalla fine del 2014 con l’immagine catturata in seguito all’installazione della Wide Field Camera 3. Questo strumento rimpiazzò il precedente permettendo di ottenere immagini a risoluzione maggiore e con un campo di vista più ampio. Ciò permise a Hubble di ottenere un’immagine ancor più straordinaria assurta al livello di icona astronomica.
Un enorme problema nello studio di aree di formazione stellare è dovuto al fatto che la concentrazione di gas e polveri necessaria a ottenere la nascita di stelle blocca molte frequenze elettromagnetiche. Gli infrarossi sono tra i pochi a passare attraverso quelle nubi ed è il motivo per cui gli strumenti che li possono rilevare sono preziosi.
Lanciato il 25 dicembre 2021, telescopio spaziale James Webb è stato progettato per ottenere rilevazioni agli infrarossi molto superiori a tutti gli altri strumenti esistenti. I risultati si stanno vedendo, in questo caso con tanti nuovi dettagli sui Pilastri della Creazione. La Near-Infrared Camera (NIRCam) è lo strumento di Webb che ha permesso di ottenere questo grande risultato.
Formazioni molto interessanti sono visibili in rosso in alcuni dei pilastri, soprattutto nell’area delle loro “punte”. Quelle sferiche sono concentrazioni di gas e polveri che si stanno scaldando per l’effetto della forza di gravità che sta causando il collasso che porterà alla nascita di nuove stelle. Alcune formazioni hanno forme che ricordano colate di lava e sono getti emessi a velocità supersonica da protostelle.
Il risultato ottenuto è davvero straordinario eppure il mezzo interstellare, formato anch’esso da gas e polveri nella parte più densa della Via Lattea, nasconde le galassie dietro di esso perfino al telescopio spaziale James Webb. Per questo motivo è stato paragonato a un sipario cosmico che lascia solo le stelle al centro della scena. Buon per noi che i Pilastri della Creazione bastano e avanzano per offrire uno spettacolo mozzafiato!
Il lavoro scientifico legato a tutta la Nebulosa Aquila è appena iniziato perché i nuovi dettagli sul numero di stelle e sulla quantità di gas e polveri offerti dal telescopio spaziale James Webb sono ora in fase di analisi. Gli scienziati che stanno studiando la formazione stellare hanno nuove informazioni che aiuteranno a raffinare i modelli esistenti anche grazie a una rinnovata icona astronomica.