
Poche ore fa la navicella spaziale Progress MS-21 è attraccata alla Stazione Spaziale Internazionale nella missione indicata anche come Progress 82 o 82P. Il cargo spaziale russo, decollato nella notte tra martedi 25 e mercoledi 26 ottobre, trasporta cibo, acqua, esperimenti scientifici, propellente e hardware vario.
Il cargo spaziale Progress MS-21 è attraccato al modulo russo Poisk della Stazione Spaziale Internazionale. Probabilmente oggi l’equipaggio procederà con l’apertura del portello e le procedure per farla diventare un’appendice della Stazione. La missione primaria della Progress MS-21 è compiuta. Essa infatti non è in grado di tornare sulla Terra perciò verrà riempita di hardware guasto o comunque ormai inutilizzabile e spazzatura assortita e verrà fatta disintegrare rientrando nell’atmosfera terrestre.
È previsto che il cargo spaziale Progress MS-21 rimanga attraccato alla Stazione Spaziale Internazionale per oltre sei mesi. La data per la ripartenza verrà stabilita più avanti dall’agenzia spaziale russa Roscosmos.
I componenti dell’interfaccia che servirà a collegare alcuni strumenti voluminosi al modulo russo Nauka trasportati sul cargo spaziale Progress MS-21 verranno installati durante una passeggiata spaziale. Verranno aggiunti ai componenti già installati durante la scorsa estate, che erano arrivati a bordo di un precedente cargo Progress.
Nonostante le tensioni tra Russia e gli altri partner nella gestione della Stazione Spaziale Internazionale, le ultime dichiarazioni indicano che cosmonauti verranno inviati in orbita almeno fino al 2027. Ciò significa che i lavori per l’espansione dell’utilizzo del modulo Nauka come laboratorio potranno continuare ancora per parecchio tempo.
I programmi annunciati dall’agenzia spaziale russa Roscosmos vanno sempre presi con le molle perché i fatti mostrano che sono dichiarazioni di intenti. I primi annunci riguardanti una nuova stazione spaziale nazionale costruita dalla Russia risalgono a parecchi anni fa ma gli anni di ritardo accumulati proprio con l’invio in orbita del modulo Nauka inducono allo scetticismo. Di fatto, continuano i lavori sul modulo Nauka in attesa di capire se e quando davvero verrà “riciclato” per farlo diventare parte della stazione spaziale russa.