La navicella spaziale Orion della NASA ha concluso la missione Artemis I tornando sulla Terra

La navicella spaziale Orion della NASA al momento dell'ammaraggio
Poco fa la navicella spaziale Orion della NASA ha concluso la missione Artemis I ammarando (Immagine NASA TV) al largo della costa della Penisola di Bassa California, vicino all’isola di Guadalupe. Era partita il 16 novembre scorso sul nuovo SLS (Space Launch System), anch’esso della NASA. Varie navi erano nell’area per recuperare la Orion e tutto ciò che è possibile recuperare, come i paracadute del sistema di ammaraggio, per poter raccogliere più dati possibili su una fase critica come il ritorno sulla Terra.

La missione Artemis I è stata lunga e complessa dato che la navicella spaziale Orion ha compiuto varie orbite attorno alla Luna che hanno reso necessarie diverse manovre per poi tornare verso la Terra. È stata una missione di test per i sistemi di bordo perciò non c’era equipaggio e tutte le manovre sono avvenute in modo automatico. Dal centro controllo missione era possibile attivare uno dei programmi ma la distanza rendeva impossibile guidare la Orion in tempo reale.

Il ritorno sulla Terra dall’orbita lunare è più complesso rispetto a quello dall’orbita terrestre a causa della velocità iniziale molto più elevata. Nel caso della navicella spaziale Orion, prima di iniziare il rientro c’è stata la separazione del modulo per l’equipaggio dal modulo di servizio fornito dall’ESA. A quel punto, la capsula ha condotto la prima manovra che l’ha fatta rimbalzare sulla parte superiore dell’atmosfera. Si tratta di una tecnica usata per la prima volta che permette un rientro con un’accelerazione inferiore a quella delle capsule delle missioni Apollo aumentando la sicurezza. Dopo che la Orion è entrata per la seconda volta nell’atmosfera, c’è stata la discesa verso l’oceano Pacifico con il progressivo dispiegamento degli 11 paracadute che l’hanno rallentata.

Nel corso della missione Artemis I, i commenti riguardo alle varie fasi del viaggio della navicella spaziale Orion che sono arrivati dalla NASA sono stati positivi. Tuttavia, ora ci sarà una lunga fase di analisi approfondita dei dati raccolti dagli strumenti della navicella spaziale Orion e dei sensori presenti sui manichini che simulavano la presenza di equipaggio. Solo se i risultati saranno soddisfacenti sarà possibile procedere con la missione Artemis II, che avrà quattro astronauti a bordo della Orion. Al momento il piano è di compiere un viaggio simile a quello appena terminato che potrebbe avvenire nel 2024.

La navicella spaziale Orion con Terra e Luna sullo sfondo (Immagine NASA)
La navicella spaziale Orion con Terra e Luna sullo sfondo (Immagine NASA)

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